Il denaro

Lucrum gaudium salve lucrum! in questo romanzo attualissimo si sancisce il sorpasso della ricchezza sul ceto.

mi dispiace abbassare la media ma forse con 50 pagine di meno il libro sarebbe potuto piacere di più. c'è da dire però, che nonostante gli anni, sia un libro attualissimo per le tematiche narrate.

È una grande pentola, in cui bolle un eccellente minestrone dai molti ingredienti, che possono soddisfare il palato di molti lettori dai gusti diversi. C'è la dettagliata descrizione della Borsa di Parigi ai tempi dell'impero di Napoleone III, fra il 1864 e il 1867, di ciò che in essa avviene, dei meccanismi, assai misteriosi, che la regolano. Luogo "di menzogna e d'inganno". Campo di battaglia in cui si scontrano Aristide Saccard e Gundermann. Sarà la loro lotta a determinare il disastroso e drammatico crollo della Borsa. Saccard è una forza della natura, pronto a rialzarsi dopo ogni caduta, emotivo e passionale, guidato da un delirio di onnipotenza senza limiti, con in mente il progetto titanico di portare la sede del papato da Roma a Gerusalemme, di fare della Francia la nazione più potente del mondo, di conquistare l'Oriente... Gundermann, banchiere ebreo, è potentissimo, freddo, calcolatore. Padrone di una ricchezza enorme e sempre crescente, un "re onnipotente, temuto e obbedito da Parigi e dal mondo intero. Per Saccard questo re ebreo se ne stava "come il ragno al centro della tela, per spiare la preda, succhiare il sangue di tutti, ingrassarsi della vita degli altri." Tra i personaggi c'è la dolce Caroline, che ha "una corona di capelli bianchi" e che ama Saccard senza stimarlo. Ad essa l'autore affida il suo pensiero. Dopo che tutto era compiuto e tutto era in rovina, Caroline "con le dita strette sul cuore, sentì che il turbinio della linfa divenne più impetuoso, la sorgente vitale traboccava, scartava gli ostacoli per fluire liberamente, gettando sulle sponde i relitti, chiara ed esultante sotto il sole". Ma c'è anche il lato oscuro della vita, che assume le sembianze di Victor, il figlio degenere di Saccard. Di lui Caroline dice:" è un mostro libero per il mondo, nel futuro, nell'ignoto, destinato a propagare il male a ogni morso, a seminare il marcio fermento dal quale la terra non riuscirà mai a guarire”.