In 16 (cm 13 x 20), pp. 31 + (1 bianca) con 1 tavola fuori testo con illustrazione in xilografia raffigurante un bue con numeri da 1 a 30 per ciascuna delle parti del corpo cui segue la trattazione suddivisa appunto nelle 30 parti di descrizione dell'animale. Brossura coeva. Edizione non datata e anonima di questo manualetto di veterinaria con descrizione delle malattie dei buoi. Esistono altre edizioni datate, con titoli leggermente diversi, e che presentano il nome dell'Autore: Fermo, 1788; Firenze, 1788 (indicata come seconda edizione); Rimini, 1788 (indicata come seconda edizione); Milano, 1791 (indicata come edizione accresciuta); Parma, 1792; Rimini, 1800 (indicata come terza edizione accresciuta). Il nostro esemplare stampato a Modena da Soliani, senza data e senza nome dell'A., non e' presente nel sistema bibliotecario nazionale. Quanto alla prima edizione si legge in Taccolini, "Fonti per la storia dell'agricoltura italiana (1750-1799). Saggio bibliografico", p. 82: "Re annota che la prima edizione fu impressa senza nome in due Prospetti in gran foglio, da affiggere nelle case di campagna". Francesco Bonsi nacque a Lugo da genitori di origine riminese nel 1722, mostro' ben presto una spiccata inclinazione verso le scienze naturali anche se, per accondiscendere ai desideri della famiglia, si dedico' allo studio delle scienze giuridiche, conseguendo la laurea in Diritto civile e canonico. L'attivita' forense, pero', non lo distolse dalla sua passione per le scienze e, in particolare, dall'esercizio delle arti equestri che lo misero in contatto con il mondo dei cavalli. Compi' studi e ricerche in ambito zoologico e veterinario. Metaxa', professore di zoologia a Roma, riconosceva al romagnolo Francesco Bonsi il merito di avere "innalzato la veterinaria al rango di scienza, dandole forma e linguaggio scientifico, in un tempo in cui non v'era pur uno in tutta Europa, che ne avesse per anche concepito il pensiero" (Gabici, Toscano, "Scienziati di Romagna", 2006, p. 107).
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