In 8 (cm 15,5 x 21), carte (7) + 222 (i.e. 226 per errori di numerazione delle carte). MANCA la prima carta con l'occhietto. Frontespizio con leggere gore marginali e restauri, aloni e restauri alla prima carta di testo, sporadiche gallerie di tarlo ai margini bianchi, un paio di disegnini a mano ai margini del testo. Minima galleria di tarlo all'ultimo foglio di indice. Legatura in piena pergamena settecentesca rimontata con titolo manoscritto al dorso. Ritratto in xilografia nel testo del cardinale d'Este, ritratto in xilografia nel testo dell'Autore, 149 belle illustrazioni xilografate, entro cornice tipografica, intercalate al testo. Quarta edizione postuma (edizione originale in latino, con il titolo di De humana physiognomonia, Vico Equense, 1586) di questo celebre trattato di fisiognomica che conobbe una travagliata vicenda editoriale. L'Inquisizione studio' il testo per tre anni prima di dare l'assenso alla pubblicazione tanto che Della Porta scrisse al Cardinale D'Este dicendo che c'era voluto piu' tempo per ottenere la licenza di stampa che per scriverlo. L'Autore sosteneva che la fisiognomica fosse una scienza naturale, che nulla aveva a che fare con le scienze divinatorie, anche se nella pratica Della Porta conosceva sia l'astrologia che la chiromanzia tant'e' che fu anche l'autore dell'importante opera "Magiae naturalis". In questo trattato compaiono varie illustrazioni che associano il corpo e il volto dell'uomo a vari tipi di animali: che il volto umano, in qualche degradazione della sua forma, richiamasse gli animali e' una credenza antichissima qui ripresa dall'Autore napoletano. Nei trattati di fisiognomica, sia cinquecenteschi che antecedenti, era generalmente inclusa l'articolata descrizione dell'aspetto fisico e dell'indole di animi reali o immaginari confrontati con gli esseri umani a cui somigliavano e di cui sono, in qualche modo specchio e misura. La testa umana puo' assomigliare a quella del toro, il naso schiacciato puo' ricordare quello della scimmia, di profilo un uomo dalle labbra grosse e dal lungo naso ricorda l'asino. Giovan Battista Della Porta (1535-1615) e' una figura di assoluto rilievo nella storia del pensiero filosofico e scientifico del Rinascimento, le cui opere ebbero larghissima diffusione in Europa tra il XVI ed il XVII secolo. Arrivo' a tal grado di sapere - scrisse Paolo Sarnelli nella sua biografia - "che la fama ne porto' il grido per tutta l'Europa, e fuori in modo, che gli Oltramontani venivano a riverirlo, come un oracolo della sapienza".
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