«Sono stato solo capace di uccidere. Anzi, ora si scopre che neanche di questo sono stato capace...»
Raskol'nikov è un giovane che è stato espulso dall'università e che uccide una vecchia usuraia per un'idea, per affermare la propria libertà e per dimostrare di essere superiore agli uomini comuni e alla loro morale. Una volta compiuto l'omicidio, però, scopre di essere governato non dalla logica, ma dal caso, dalla malattia, dall'irrazionale che affiora nei sogni e negli impulsi autodistruttivi. Si lancia cosí in allucinati vagabondaggi, percorrendo una Pietroburgo afosa e opprimente, una città-incubo popolata da reietti, da carnefici e vittime con cui è costretto a scontrarsi e a dialogare, alla disperata ricerca di una via d'uscita. Nuova traduzione di Emanuela Guercetti. Prefazione di Natalia Ginzburg e saggio introduttivo di Leonid Grossman.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro imperdibile che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita
Un libro da leggere assolutamente
Ho amato i fratelli Karamazov e mi aspettavo altrettanto da questo libro, ma purtroppo non mi ha colpito. Forse sono io che non l'ho compreso, ma mi ha davvero annoiato
dopo aver finito questo libro sono stata alcuni giorni senza riuscire a leggere altro perché lascia un qualcosa dentro che è inspiegabile. Dostoevskij è un genio e un maestro nel descrivere l'animo umano. è un libro molto complesso, infatti ci ho messo un mese per finirlo, e a volte è un po' pesante ma ne vale la pena.