L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Vincenzo racconta le peripezie di un figlio di papà rimasto senza soldi da un giorno all'altro, che ha alle calcagna tirapiedi di più boss che vogliono riscuotere i debiti. L'autore si serve abilmente di caricature, equivoci, e a volte un semplice sguardo disilluso sulla realtà che lo circonda per strapparci un sorriso o farci sganasciare dalle risate, come quando racconta l'incredibile vittoria del ronzino Shitstorm in una corsa di cavalli da cui dipende la salvezza dei protagonisti, o descrive lo stile architettonico di alcuni quartieri in cui la storia è ambientata, con edifici costruiti "alla Katzen". Nonostante l'intento comico vengano affrontati temi anche oscuri di malavita e droga, ma la bravura si vede nella sua capacità di farci fare il tifo per praticamente tutti i personaggi. Non vedo l'ora di leggere il suo secondo romanzo, "Un cuore condiviso".
Non credo di essermi mai divertita così tanto nel leggere un libro! Una storia davvero avvincente, personaggi (tanti) che spaziano tra il surreale (ma poi nemmeno tanto) e il comico senza mai perdere la propria essenza, una narrazione che non perde mai il ritmo incalzante. Pedinamenti strampalati, nevrotiche prese di coscienza, amori e umori alternativi, scambi di persona esilaranti, il tutto sul filo sottile tra il lecito e l'altamente illegale... un vero e propri DELIRIO, insomma! Ma la maestria dell'autore (un umorista nato), a mio avviso, sta nell'aver utilizzato una miriade di aggettivi sempre azzeccati e sempre al momento giusto. Consiglio altamente la lettura di questo romanzo, capace di tirarti su di morale anche nelle giornate meno leggere. Aggiungo, e finisco... un libro che entra di diritto tra le mie letture preferite!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Delirio” il nuovo romanzo di Vincenzo De Lillo per Biplane Edizioni è tutto un programma.
Vittorio Valeria Vlad (che già il nome la dice lunga) fa Delirio di cognome ma un delirio è la sua vita, fin dalla sua nascita che lo lascia orfano di madre e con un padre, imprenditore ricco e potente che non sa proprio come crescere un figlio. La famiglia disfunzionale in cui il giovane cresce e si fa adulto solo per l’anagrafe (perché come spesso ci tiene a precisare il suo autore è notevolmente sotto l’intelligenza e le competenze medie per uno della sua età) è composta da alcune donne di servizio di diverse nazionalità che si alternano, a fronte di un lauto stipendio, per soddisfare i bisogni primari.
La vita di “Delirio” sembra scorrere stupida e spensierata nel quartiere del Vomero, dove sta la gente che ha i soldi: il giovane trascorre le giornate nel perpetuo stordimento che mix di alcool e droghe gli procurano, collezionando quantità esose di debito che puntuale salda quando l’Ingegnere, suo padre, gli versa la paghetta mensile.
Ma la vita si sa, è ricca di imprevisti anche quando il soggetto in questione è talmente spensierato e sicuro che i soldi del padre risolvano tutto. Così, incurante degli avvertimenti paterni, un giorno Delirio si trova di fronte ad un bancomat non funzionante, generando una serie di debiti e fraintendimenti finché un giorno, dopo un pestaggio, l’illuminazione: non ha più un euro, ecco cosa voleva dirgli l’attento genitore!
Il lettore si troverà in un romanzo alla “trainspotting” di stampo però partenopeo, a percorrere con il giovane Delirio e la sua ragazza, la tortuosa strada verso il riscatto di una vita migliore. In una Napoli che talvolta sembra la parodia di “Gomorra” si scopre che i cattivi nascondono un cuore tenero e una grande voglia di riscatto sociale, perché alla fine ci si stanca anche dei pestaggi e degli omicidi.
La narrazione di tutte le 268 pagine che compongono “Delirio” è scanzonata, ironica e semplicistica, fedele al personaggio che De Lillo vuole descriverci: un giovane solo, privo di modelli a cui ispirarsi, che ha trovato rifugio nello stordimento della vita ricca e moderna che il padre ha potuto offrirgli. Una sorta di romanzo di formazione? In un certo senso sì, anche se forse il messaggio finale (quello che almeno io ci ho trovato) è un po’ diverso dai bildungsroman: per dirla come l’avrebbero detta Totò o Eduardo “chi nasce tunno nun po’ murì quadrato”.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore