Del celeste confine
di Norma Stramucci
Realtà e fiaba convivono in questo poema-racconto scritto in versi che alternano il classicismo al linguaggio quotidiano. Il bene e il male sono inseriti in un viaggio allegorico che ha un percorso geografico senza tempo. Si passa così dal paese dell'amore, paradiso terrestre, al regno dell'eterno dormire in un deliberato continuo purgatorio fino al luogo dimora dell'Hùtama, divinità diabolica. Anche Recanati o la valle del Sangro sono mezzi per varcare il limite dell'ultimo orizzonte, del celeste confine. Norma Stramucci è nata e risiede a Recanati. È docente di Italiano e Storia. Scrive saggistica e poesia, organizza progetti culturali nel territorio. )
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