L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nell’anno del quarto centenario del manifesto baconiano dell’unione sacra di scienza e potenza, abbiamo avuto, per rimanere in Italia, una sola edizione commentata di un testo baconiano: il Dei principi e delle origini secondo le favole di Cupido e del Cielo ovvero la filosofia di Parmenide e di Telesio e specialmente di Democrito trattata nella favola di Cupido, un’opera latina di incerta datazione, sicuramente della tarda maturità, pubblicata postuma nel 1653, curata da Roberto Bondì nella splendida collana “Testi a Fronte” della Bompiani, diretta da Giovanni Reale (pp. 262, € 10). In quest’opera Bacon si confronta con Bernardino Telesio, il cui De rerum natura era stato pubblicato in edizione definitiva nel 1586. Ma lo scopo principale di Bacone era quello di riabilitare la filosofia di Democrito, un atomismo in cui egli non rinveniva tracce di ateismo, anzi, vi trovava la miglior giustificazione ex ante sia della propria filosofia della natura, sia della sua conciliabilità con un sistema teistico dell’universo. Per Bacon, Democrito aveva sostenuto la tesi della eternità della materia, e insieme della non-eternità del mondo: avvicinandosi “alla verità del Verbo divino, la cui narrazione pose la materia informe prima dei sei giorni della Creazione”. Da qui, la suggestiva lettura del mito di Cupido inteso non come divinità, ma, allegoricamente, come figura naturale, ovvero come “atomo”, nella sua nudità, e nel suo eterno moto. Il cui potere principale consiste “nell’unire i corpi”. Ovvero, nel dar forma alla materia. D’altra parte Bacone si era già distinto nel tentativo di leggere in chiave metaforico-naturalistica molti miti dell’antichità, in un’opera latina ricca di fascino. L’opera presentata qui apre un ulteriore, stimolante capitolo sui rapporti di Bacon con il mondo italiano. In Telesio vedeva, non senza argomentate critiche, il “primo dei moderni”, il restauratore di Parmenide, e di quella philosophia veterum, pre-aristotelica, a cui Bacone faceva riferimento.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore