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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2021
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In questo terzo volume della Rya series abbiamo finalmente le risposte a diverse domande e le conferme di sospetti nutriti fin dal primo libro. Rya prosegue nel suo percorso, non senza battute d'arresto. Ho adorato la sua caparbietà nel non volerla dare vinta ai suoi nemici. Ho amato altresì il suo essere diventata una vera madre per Roxile. Ho sofferto con lei per ciò che le è capitato e sono stata orgogliosa di vederla rialzarsi ancora. Barbara Bolzan non sa solo scrivere, ma è capace di creare storie originali. In questa serie gli eventi non sono affatto prevedibili e i personaggi non sono stereotipati, bensì terribilmente realistici. L'autrice tratta temi importanti e, per bocca di Rya, ci da molto su cui riflettere. Inizierò subito a leggere l'ultimo volume della saga, consapevole che, anche se il finale sarà positivo, per questo tipo di storia e di personaggi non potrà esserci proprio un lieto fine.
4,5⭐ Ritengo che questo volume sia assolutamente il più bello della saga finora. Forse Barbara Bolzan è portata per narrare intrighi di corte (e qui ne vediamo molto più da vicino), o forse è perché la stessa autrice ha saputo creare un mondo così concreto che pare di esserci immersi del tutto, ma questo terzo libro ambientato finalmente nel bel mezzo della corte di Idrethia mi ha del tutto rapita. Molti personaggi vengono approfonditi, la caratterizzazione che aspettavo arriva per ognuno di loro, e ciò contribuisce anche a rendere il mondo di Rya più tridimensionale. Rya si mostra ancora una volta per la donna combattiva e risoluta che è, e se da un lato alcune sue scelte possono forse apparire ad alcuni biasimabili, dall’altro è profondamente comprensibile che ciò la rende un personaggio particolare e unico nel suo genere, irripetibile, che agisce secondo una sua logica. La famiglia Niva assume più spessore, e c’è modo di dare a ognuno di loro un giusto ruolo. Il rapporto tra Strevj e Alsisia è particolare, loro sono particolari, ma sono Niva dopotutto. E ho imparato ad amare i Niva, con tutti i difetti che hanno, perché sono questi difetti che li rendono realistici. E Nemi... non posso parlare di lui senza fare spoiler, dico solo che l’ho amato, ho amato ogni singola scena in cui è apparso, i suoi comportamenti, i suoi dialoghi. Tutto. All’inizio della serie non avrei mai immaginato di farmi infatuare così da lui, anche perché all’inizio è apparso tutt’altro rispetto a ciò che è in realtà. Ma il bello è stato anche questo, avvicinarmi a lui pian piano, così come è stato per Rya, e imparare a conoscerlo col tempo, senza mai avere fretta. È questo il bello della serie Rya: non ha mai fretta. Ma di certo non per questo appare noiosa. Mi è piaciuto questo volume anche per le forti tematiche trattate. Non che i precedenti non avessero la stessa lunghezza d’onda – se cercate una storiella rose e fiori questa non fa per voi – ma qui vediamo e percepiamo quasi sul
Nella recensione al romanzo precedente a questo (Sacrifice) definii Rya una di noi soprattutto per ciò che riguardava le sue imperfezioni di donna, nonché la scelta di abbassarsi a dei compromessi, spesso poco decorosi, al fine di sopravvivere, seppur talvolta accantonando la propria dignità di donna. Ebbene, dopo aver ultimato la lettura di Deception sono costretta a ripetermi, aggiungendo un "purtroppo" alla mia affermazione precedente. Dico "purtroppo" perché le numerose situazioni negative in cui viene a trovarsi la nostra amata protagonista sono tutt'altro che piacevoli sia a livello psicologico che fisico: sminuita come donna, come Niva, come vedova, costantemente "sfruttata" dalla famiglia che la muove come una pedina per perseguire i propri scopi, vittima di abusi di ogni genere da parte di chi non si sarebbe mai aspettata. Rya, l'implacabile Rya, l'incrollabile giovane Niva barcolla, rischia di spezzarsi e, per un momento, sembra perfino cedere. Dentro, però, la sua integrità resta intatta, sempre. Nonostante tutto ciò a cui viene sottoposta, nonostante tutto ciò a cui lei stessa si sottopone per mantenere saldo lo status sociale in cui è nata e cresciuta (nonché il solo in cui si trovi a proprio agio), da lettrice proprio non riesco a cambiare l'immagine di piccola grande donna coraggiosa che ormai ho di lei. Adoro la forza che traspare dalla maschera che si autoimpone, stimo profondamente la fiera combattività con cui protegge la propria figlioccia...E poi, beh, adoro il suo rapporto con Nemi, sebbene spesso mi faccia soffrire e sospirare. Ciò che mai mi sarei aspettata da questo romanzo, era un riferimento chiave ad un tema importante e attualissimo come il femminicidio e, più nel particolare, alla violenza domestica che ogni giorno costella le nostre pagine di cronaca creando vittime silenziose le cui voci non potranno mai difendersi. Ecco il motivo per cui ho ribadito che ancora una volta considero Rya una di noi. Romanzo consigliatissimo a tutti.
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