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«Scegliere istintivamente ciò che è nocivo, lasciarsi sedurre da motivazioni non finalizzate: ecco la definizione di decadenza» (Nietzsche, Crepuscolo degli idoli). Una raccolta di saggi di storici, filosofi e filologi sul tema della decadenza.
Un seminario dell'Università di Siena sul tema della decadenza "ideato per celebrare laicamente il trapasso al nuovo millennio" è all'origine di questo volume assai leggibile a partire dall'ottimo antipasto costituito dall'introduzione di Silvia Ronchey e fruibile anche da parte di un pubblico non specialistico. Merito dei contributori certo ma anche del tema che permette di spaziare da Platone a Huysmans da Agostino a D'Annunzio mantenendo teso al di là della specificità dei singoli contributi il filo rosso del sentimento del declino e del crepuscolo che spesso prelude alla rinascita. Lo stile redazionale è naturalmente eterogeneo. Alcuni autori come Simone Beta e Alessandro Fo si dedicano alla decadenza classica l'uno esaminando il genere degli aenigmata l'altro un poeta esemplare Sidonio; spesso le varie competenze sono sfruttate in senso più lato: la filologia bizantina è per Silvia Ronchey il pretesto per indagare la figura dell'attrice Sarah Bernhardt protagonista ammirata da Freud della Théodora di Sardou di cui Mario Musumeci illustra la versione cinematografica del 1922 diretta da Leopoldo Carlucci; Alberto Olivetti e Daniela Fausti leggono la letteratura antica e tardoantica alla luce del decadentismo di Huysmans della poesia francese di Von Arnim Benson D'Annunzio; l'antidecadentismo di Agostino è letto da Gioachino Chiarini in un'ampia prospettiva che coinvolge A rebours il Secretum e il libro di Giobbe; Ginevra Bompiani invita a trasformare la "caduta" in "viaggio" ed è questo in conclusione il messaggio che ci pare di poter trarre dal complesso degli interventi.
Massimo Manca
I languori della Decadenza o, come il bel titolo di uno dei saggi del volume: «la voluttà di scendere» è il tema che unisce gli scritti di questa raccolta. Di quel luogo dello spirito, di quell'umore o di quel periodo della storia culturale (la definizione dipende dal punto di vista) gli autori cercano di riconoscere e delineare le manifestazioni caratteristiche, colte in momenti ed episodi sparsi nel tempo e osservati da prospettive disciplinari diverse: dall'antica Roma che cade in mano ai barbari alla moderna Europa decadente che vi si specchia, dall'Atlantide di Platone alla Comfortable Thébaïde di Des Esseintes, da Agostino a Benjamin, da Bisanzio a un film degli anni Venti del Novecento. «In realtà - scrive la curatrice Silvia Ronchey nell'Introduzione al volume - questo libro, che nasce da un seminario dell'Università di Siena ideato per celebrare laicamente il trapasso al Nuovo Millennio, tratta, più che della decadenza, dell'antidecadenza. Di quali forme il decadere abbia preso, di come al decadere si sia resistito».
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