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No non ci siamo proprio. Al secondo tentativo di racconto allostorico, o ucronico che dir si voglia, Stocco deraglia. Trama raffazzonata con spunti di fantasy ai limiti del ridicolo, passaggi fondamentali mal spiegati e rimandi al precedente volume (Nero italiano) poco chiari (scopro che Diletti e la De Carli, avendo generato una figlia, avevano ovviamente fatto sesso...quando?). Qui ci sarebbe voluta la mano se non di James Ellroy (troppa grazia) almeno dell'onesto e preparato De Cataldo (Romanzo Criminale) per riuscire a dare alla storia una parvenza di verosimiglianza e credibilita'. Cosi' risulta tutto confuso, sbilenco, scontato, ingenuo, fin troppo stringato. Non so se sia stata voluta ma anche la rivelazione che Bianca sia figlia di Maria De Carli e questa di Togliatti (!?!?)lo si evince fin dalle prime battute... Dunque viene a mancare pure l'elemento sorpresa...ed e' solo uno degli esempi di mancanza di suspense. Peccato perche' l'argomento e' cmq interessante e l'autore sa scrivere e farsi leggere bene...
Si tratta della mia prima ucronia, e quindi il caos abbonda in questo momento anche dentro di me: un libro dove l'Italia è divisa in tre, gli USA sono stati governati da John Kennedy fino agli anni '70, quando è crollato il regime di Galeazzo Ciano... capite bene che è un mondo difficile da comprendere, ma nel quale Stocco mi ha accompagnato in modo piacevole. Dopo oltre duecento pagine, la voglia di partire nuovamente per una dimensione parallela è tantissima: il genere ucronia ha trovato un nuovo lettore!
Cara Michela, le dinamiche umane sono assolutamente imprevedibili, quindi per scontrarsi va bene anche un posto come questo. E sì, l'ho notato anche io che le recensioni più dure al romanzo di Stocco portano un'impronta comune e, visto che vivo a Genova, credo di avere capito a chi ti riferisci e rido troppo ;-) Ho anche letto ultimamente Dea del Caos, e confermo le tue impressioni: un po' leggerino come impianto rispetto a Nero Italiano, ma un paio di personaggi da ricordare. Credo siano quelli, madre e figlia, intorno ai quali ruoterà la pièce teatrale che, ti confermo, ci sarà. Sul compromesso che l'autore ha scelto tra ucronia e fantascienza ho qualche perplessità, ma non sono tanti gli autori italiani con questo coraggio. Nero era sicuramente più compatto dal punto di vista stilistico. Non parlo di copertina ed editing, piuttosto scadenti entrambi. L'autore dice sul suo sito di stare per pubblicare un altro libro, Figlio della Schiera, che a tutta prima, pare di fantascienza. Speriamo non sia una delusione!
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