Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi

De Giovanni scrive sempre benissimo, ma mai come questa volta ‘ quel niente che aveva da dire l’ha detto bene’ . Ricordo anche qualcuno della prima serie di Ricciardi , che erano per un terzo riassunto delle puntate precedenti , e sono serviti 12 romanzi per farlo dichiarare e sposare….di questa trilogia ‘ sei anni dopo ‘ molto belli i primi due , abbastanza vuoto questo, con una indagine tirata per i capelli, tanti spunti su personaggi principali che non portano a niente . In più , diventa indispensabile un altro lungo salto temporale , impensabile stiracchiare un’altra storia nel contesto di questa . Due stelle di stima , sperando che il prossimo risalga . Ps. A me mancano molto i Bastatdi si Pizzofalcone, anche se la versione televisiva ne ha stravolto completamente la storia

Finalmente è tornato un bel libro del commissario Ricciardi. Mi è piaciuto e l'ho gustato, solo il finale è un po' frettoloso e poi rimpiango un po' i vecchi primi libri che erano belli densi di contenuti e di pagine. Qui ci siamo con i contenuti meno con le pagine come negli ultimi Ricciardi. Speriamo nel prossimo

Maurizio De Giovanni ci regala le sue pagine più belle scrivendo le storie che hanno come protagoniste il commissario Luigi Alfredo Ricciardi ed è precisamente così anche con Volver. Un libro completamente diverso dagli altri per la sua costruzione, il noir è sicuramente una chiave centrale della storia ma abdica a favore dei vari personaggi che ruotano attorno a Ricciardi, divenendo molto più centrali e raccontando molto di se stessi. Volver, come la struggente canzone del tango argentino da cui trae il titolo, è una storia intrisa di grande malinconia, per un passato che non tornerà più ma che cercherà caparbia la forza di un futuro non rassegnato. Con questo libro si celebra il “ritorno” e si torna dove è iniziato mentre intorno infuria l’orrore della guerra in una Italia illusa ed offesa. De Giovanni è garanzia di una scrittura solida, interessante, capace di tratteggiare i suoi personaggi in fondo all’anima, con dovizia di particolari ed una cura affettuosa, quasi paterna, saldando una piacevole alleanza col lettore.