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Danno non patrimoniale e inadempimento
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Danno non patrimoniale e inadempimento - Matteo Maria Francisetti Brolin - copertina
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Danno non patrimoniale e inadempimento

Descrizione


Se l’opinione classica si è generalmente arroccata su posizioni contrarie alla risarcibilità del danno non patrimoniale da contratto, per via di una asserita prevalenza del principio di patrimonialità nel diritto degli scambi, è invece oggi facilmente individuabile un’opposta tendenza favorevole alla riparazione. A corona di ciò si deve situare l’imprescindibile approccio assiologico civil-costituzionale, il quale pone la «Persona» in una posizione di primazia all’interno dei rapporti privati. La principale linea guida di questo studio è quella di collegare il risarcimento del danno non patrimoniale da inadempimento con l’interesse non patrimoniale del creditore ex art. 1174 c.c., ponendo particolare accento sulla verifica in concretum del sostrato causale del contratto e sui criteri di allocazione del rischio. In questo quadro non soltanto rilevano le violazioni contrattuali che ledano la salute o, più in generale, la Persona del creditore, ma matura parimenti l’idea che siano risarcibili pregiudizi derivanti dalla lesione di interessi non patrimoniali di natura non fondamentale, purché questi ultimi – anche secondo criteri di proporzionalità e ragionevolezza – si siano obiettivati nel singolo rapporto creditorio che è stato poi inadempiuto. Nel descritto panorama, inoltre, assume particolare rilevanza sistemica la disposizione contenuta nell’art.1225 c.c., la quale viene qui letta alla stregua di una rule of reasonableness, idonea a confermare sul versante risarcitorio l’antecendente allocazione del rischio fra le parti.
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Dettagli

2014
1 agosto 2014
Libro tecnico professionale
600 p., Brossura
9788849528459
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