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Dudù è lo pseudonimo dietro il quale si nasconde una giovanissima e ardita Autrice che è anche la “proprietaria” di un bel paio di gambe fasciate dalle calze a rete nere che compaiono sulla copertina e che talvolta fanno capolino all’interno del libro. I piedi di Dudù indossano anche delle scarpe con il tacco che vengono usate nel tango argentino. Dall’anima, infatti, è dedicato a questa danza sudamericana che è nota per la sua sensualità, l’eleganza e il mistero fascinoso che essa suscita in chi la osserva ma soprattutto anche tra l’uomo e la donna che in questo ballo si sfiorano, si toccano, si esplorano e si seducono a vicenda. Il tango però non è solo una danza passionale, ma un amplesso di sguardi, di sorrisi, di ammiccamenti che fanno intendere il “dopo”: abbracci intensi e che fanno male quanto è forte il desiderio, il cercarsi e il perdersi l’uno nell’altra nel momento della Luce suprema dell’orgasmo che è conclusione e pace dei sensi, ma voglia di ricominciare tutto daccapo quanto è forte l’attrazione dell’amore che si fa con i corpi ma la cui origine sta nella mente e nel cuore, a cui si può dare il nome di anima, termine che più propriamente ne raccoglie il significato. Ma cosa vuole comunicarci veramente la misteriosa Dudù nel libro introdotto dalla curatrice della collana di “calligrafia erotica” delle Edizioni di Ar Anna K. Valerio? La risposta naturalmente può essere ricercata all’interno del libro, ma come in ogni lettura, non è tanto il testo scritto ma ciò che essa suscita nell’immaginario del Lettore, con quel filo “rosso” che lo lega almeno per la durata dell’esercizio del leggere, ma anche successivamente all’Autore. Così come il tango è un gioco a due anche il binomio scrittura-lettura lo è perché è indissolubilmente legato e col-legato. Dall’anima. Passi di tango è quindi un libro di spicco all’interno della collana Le librette di controra ed è consigliato per via della capacità narrativa ed evocativa di Dudù che sa affascinare il pubblico.
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