"È stato quando ho compiuto quattordici anni. Era estate ed ero a casa della mia amica del cuore, Natalie. Avevamo fatto il bagno nel lago e stavamo sgocciolando sul pavimento della cucina. Eravamo sole, e a un tratto Natalie tira fuori quella bottiglia di whisky. Era il 17 giugno, al tramonto. Quando fai le cose la prima volta, i dettagli sono importanti. Per me, quel primo bicchiere era come il primo rapporto sessuale, una cosa che non si dimentica. E come per il sesso, al primo ne sarebbero seguiti altri, molti altri. Da quel momento mi sono lasciata andare all'alcol fiduciosamente, fanaticamente. Le superiori, il college. E, dopo il college, il primo trasloco, il primo lavoro, il primo affitto, non c'è brindisi al di sotto dei 40°. Anno dopo anno la mia vertigine cresceva. Bevevo in continuazione, ancora, ancora, ancora..." Nel racconto di Koren, la gioventù alcolica di una ragazza che ha vissuto gli anni dell'adolescenza tra l'ebbrezza dell'alcol, che ha bevuto per emulazione, per vincere la paura e la timidezza, per stare al crudele gioco delle confraternite al college, per non dover crescere, per conformarsi, per anticonformismo. )
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