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Anno edizione: 1993
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
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Donna. Appare da subito superficiale, frivola, inconcludente e per nulla pragmatica. Iniziamo a conoscerla un po' meglio ed eccola svelarsi una completa fallita sia come moglie che come persona. Nell'arco del romanzo non prende una decisione giusta nemmeno per sbaglio e anche quando sembri che una l'azzecchi (scrivere sulla lavagnetta dove si sarebbe recata con l'auto) , subito le sue pessime scelte di vita (Kemp) rimettono tutto al loro giusto posto. A tre quarti del libro non si può non arrivare a pensare, quasi sperare, che il cane la faccia fuori. Ma King le dona giustamente una fine degna del suo personaggio: sarebbe stato semplicistico renderla anch'essa una vittima del cane, imbarazzante pensarla come un'eroina, la sua fine è quella di fallire anche come madre. E quando ci arriva la conferma che la porta interna della veranda dei Camber in tutto quel tempo non era mai stata chiusa a chiave, ripensando al suo colpevole, prolungato e fatale immobilismo nello scegliere se buttarsi o meno nell'unico tentativo realmente credibile per salvare se stessa e Tad, noi già sapevamo che non poteva essere altrimenti; perché una perdente lo è, inevitabilmente, fino in fondo. Nel complesso un romanzo non brillantissimo, scritto a spizzichi e bocconi in quasi 4 anni e che a volte si trascina un po' stancamente, ma certi guizzi del Re nel caratterizzare così bene i personaggi e renderli coerenti con il loro essere dall'inizio alla fine, rende giustizia a un libro che comunque consiglierei.
Cujo è uno delle creature più spaventose della letteratura di King. Come molto spesso accade nei libri dello scrittore vediamo arrivare il male da lontano e ne scorgiamo l'origine. Il libro si apre con una non facile situazione familiare a cui si va ad aggiungere anche una crisi lavorativa del padre Vic, che King è molto abile nel descrivere, e quando si pensava che le cose stavano mettendosi di nuovo a posto, arriva il castigo divino. Già, perchè Cujo sembra la personificazione di una nemesi che si scaglia contro i peccati dell'uomo (in questo caso della famiglia Trenton). Alla fine del libro ne pagheranno tutti le conseguenze, e King ci regala uno dei suoi finali più tristi e strazianti. Al di là delle apparenze (cane idrofobo che cerca di ammazzare tutti) questo è un libro profondo, molto ben scritto e articolato. E' curioso sapere che Stephen King l'ha scritto sotto l'effetto dell'alcol e che non ricorda minimamente il periodo della sua stesura. Davvero originali le visioni del mondo attraverso i sensi del cane Cujo e, come al solito, acute e penetranti le caratterizzazioni psicologiche dei personaggi e delle relative vicende cui danno vita e a cui sono sottomessi.
Il libro è veramente bellissimo, me lo sono divorato in 2 giorni. Come al solito King ci mette in condizione di capire i caratteri dei personaggi e ciò aiuta a sentirci nell'azione e a percepire la tensione continua del racconto. Se avete visto il film è meglio che leggiate il libro, che come è normale che sia è più ricco di descrizioni, situazioni ed è anche piu appassionante. Inoltre ha un finale più drammatico della versione cinematografica. Buona lettura
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