«Amo la scrittura di Annabel Abbs e le straordinarie storie nascoste che riporta alla luce. Eliza Acton è di certo la sua riscoperta migliore» – Clare Pooley
Inghilterra, 1835. Eliza Acton spera che la sua nuova raccolta di poesie la conduca al successo. I sogni di gloria, però, si infrangono contro l'oltraggioso rifiuto dell'editore, Mr Longman, che la invita a dedicarsi a un libro di ricette – del resto i lettori non si aspettano altro da una donna. Eliza s'indigna: in casa degli Acton la cucina riguarda solo la servitú. Ma quando suo padre, sull'orlo della bancarotta, si dà alla fuga, quell'assurda proposta si rivela l'unico modo per sopravvivere. Eliza allora impara a conoscere i segreti di pentole e fornelli e, con l'aiuto della giovane Ann, finisce per scoprire che in ogni ricetta riuscita c'è sempre un pizzico di poesia. E di amore.
«La poesia non si addice alle donne», borbotta Mr Longman quando riceve Eliza nel suo ufficio londinese. Le liriche della sua nuova raccolta sono curate ed eleganti, ma lui preferirebbe un bel libro di ricette. Eliza stenta a credere alle sue orecchie: quell’editore le ha davvero suggerito di mettere la sua penna sublime al servizio di un’attività cosí frivola e pratica come la cucina? Eliza è indignata, ma anche preoccupata: a trentasei anni deluderà ancora la sua famiglia, e dovrà forse rinunciare ai sogni e arrendersi a un matrimonio combinato, o a rimanere un’anonima zitella del Suffolk. Al ritorno a casa, però, quei timori sono sostituiti da una preoccupazione ben piú grande. Mr Acton, suo padre, è sull’orlo della bancarotta e deve fuggire all’estero per sottrarsi ai creditori e alla prigione. La famiglia si disperde, mentre Eliza si trasferisce con la madre a Tonbridge, una cittadina termale del Kent. Qui le due donne prendono in gestione una pensione in cui Eliza si dedica – all’insaputa degli ospiti – alla cucina. Spinta dalla necessità, ha infatti rivalutato la proposta di Mr Longman e ne ha fatto la sua missione: se proprio deve scrivere un libro di ricette, allora sarà il migliore. Eliza studia con impegno e costanza la teoria sui manuali dei suoi predecessori, e la mette in pratica ai fornelli della pensione, sperimentando ogni giorno originali abbinamenti di sapori, lunghe e complicate preparazioni, regolando e correggendo per ottenere la perfetta combinazione in ogni ricetta, proprio come faceva per il ritmo dei suoi versi. La cucina è diventata la sua poesia. Fondamentale per questo futuro capolavoro della letteratura culinaria sarà il contributo della giovane Ann, una ragazza che proviene da una famiglia molto povera, assunta dapprima come sguattera e poi, grazie al suo talento prodigioso, rivelatasi indispensabile nell’esecuzione e nel perfezionamento delle ricette di Eliza. Sono proprio le voci di queste due protagoniste determinate e indipendenti, la cui amicizia supera differenze di classe e convenzioni, a raccontare la storia incredibile dietro Modern Cookery for Private Families, il manuale di Eliza Acton pubblicato per la prima volta nel 1845, destinato a sovvertire gli schemi dei classici libri di ricette e a influenzare tutte le successive generazioni di scrittori di cucina.
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Se potessi, toglierei il primo capitolo e l'ultimo che, secondo me, poco c'entrano con il resto del romanzo. Il libro è ben scritto, scorrevole, leggero, forse a tratti un po' noioso. A differenza della storia di Ann, cameriera e collaboratrice di Eliza, a cui appunto sono dedicati prologo ed epilogo – la storia di Eliza sembra perdersi nel niente, come se l'autrice non ne fosse realmente interessata, come se per forza bisognasse chiudere il romanzo in tutta fretta senza approfondire troppo. Un vero peccato, perché l'idea e il progetto potevano avere un più ampio respiro.
Dopo “Frieda”, la scrittrice Annabel Abbs ritorna in libreria con “La cucina inglese di Miss Eliza Acton”, un romanzo ambientato nella seconda metà dell’Ottocento e recentemente pubblicato dalla casa editrice Einaudi . Desiderosa di un nuovo editore per la sua seconda raccolta di poesie, Eliza decide di rivolgersi a Mr.Longman; l’incontro però non va come sperato, l’uomo infatti rifiuta le poesie, sostenendo che queste non si addicano alle donne, e richiede invece un romanzo gotico o d’amore, o, ancora meglio, un libro di cucina. Profondamente indignata e amareggiata, Eliza rifiuta in modo deciso, non sapendo cosa l’attende a casa. Giunta nella ricca dimora della famiglia, la protagonista apprende una notizia tremenda: il padre è andato in bancarotta e hanno perso tutto il loro patrimonio. Inscenando la morte del patriarca e trasferitasi, insieme alla madre, a Tonbridge, località termale nel Kent, Eliza riconsidera la proposta editoriale e, grazie all’aiuto della giovane sguattera Ann Kirby, decide di scrivere una raccolta di ricette pratica e usufruibile. Tra assaggi, proposte di matrimonio e scelte azzardate, Annabel Abbs ci racconta, attraverso le voci narranti di Eliza e Ann, la condizione della donna nell’epoca vittoriana e la povertà dilagante in tutto il Paese. Con uno stile scorrevole e intrigante, la scrittrice inglese ci delizia con un romanzo attuale sull’indipendenza delle donne e ci regala uno scorcio dell’esistenza di Eliza Acton, poetessa determinata ed emancipata.
Il libro di Annabelle Abbs, La cucina inglese di Miss Eliza, mi ha annoiata tanto è vero che l'ho dovuto mettere da parte per evitare il blocco del lettore. La trama mi ha incuriosita subito e mi aspettavo un libro che combinasse storia e cucina, invece ho trovato troppa cucina, un continuo assaporare, pontificare su piatti prelibati, ingredienti deliziosi, tanto da farmi venire voglia di correre da McDonald's. C'è da dire che nel libro succede poco o niente: l'evento che porta Eliza in cucina è evidente dalla trama, mentre nelle prime pagine viene spiegata la situazione che condurrà Ann al servizio di Miss Acton. Tra le due, Ann ha la storia più interessante, anche se niente di eclatante; non si approfondisce mai molto, inoltre il continuo cambio di POV tra Eliza e Ann ha tolto la possibilità al lettore di sapere qualcosa in più. Sono davvero pochi i momenti che ho trovato interessanti e purtroppo questo racconto non è riuscito a stimolare la mia curiosità. Pagina dopo pagina ho atteso un guizzo, qualcosa che mi invogliasse a divorarle, invece, ho girato sempre per inerzia, per concludere il libro. Sul finale qualcosa si muove, ma risulta frettoloso, anche in grado di confondere. Nonostante io abbia trovato la storia piatta e priva di forza, è interessante il messaggio che vuole veicolare: la storia di Eliza, che pretende di firmare un libro con il suo nome, che cerca di seguire la sua strada e non quella impostale dalla madre è un modo per raccontare al lettore di oggi la condizione della donna nel 1800. La menzione d'onore va alla madre di Eliza, una continua palla al piede, in grado di far perdere la pazienza anche a un gnomo da giardino. La storia di Ann, alla fine, si perde, concludendosi con poche pagine, senza avermi regalato quella sensazione che vorrei da un finale. Peccato. La scrittura l'ho trovata pomposa, ma il libro scorre, considerando la narrazione in prima persona e il periodo storico. Peccato perché come libro avrebbe potuto dare di più.
Grazioso romanzo ricco di ricette e di aromi:cucinare bene e con passione è un'arte.