"Ai tempi di Batista Cuba era il casino degli americani, adesso è il casino del mondo", afferma Isabel, la protagonista di questo romanzo-verità di un giovane eretico scrittore cubano. Isabel, laureata in giornalismo, ha lavorato per "Telerebelde" al servizio della rivoluzione. Erano gli anni '70, prima del muro, quando gli yankees non facevano paura e nemmeno i sovietici che avevano "adottato" Cuba. Fidel infondeva passione e coraggio e Isabel si fidava di lui. Fino a quando è arrivato il periodo speciale che ha fatto crollare speranze e certezze. A Isabel è rimasta la grande villa dei genitori in un quartiere elegante dell'Avana che ha trasformato in casa particular, cioè in bordello. Lei si è rintanata in una piccola stanza con figlia e marito e il resto lo affitta ai turisti, padroni di Cuba, per necessità, assoluta necessità. )
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