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Cross Fade. Dietro le quinte della performance - Alberto Conrado - copertina
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Descrizione


La raccolta di brani che qui presentiamo ha preso forma in seguito alla proposta per la partecipazione con una performance al Convegno Nazionale Orff-Schulwerk Italiano (OSI) di Roma. Dall'analisi di un materiale di Stanley Fletcher, "New tunes for string", ispirato al lavoro di ricerca di Paul Rolland1, violinista e ricercatore presso l'Università dell'Illinois, nasce l'idea di un possibile collegamento e di una insospettabile affinità al pensiero Schulwerk, sempre aperto a contributi innovativi ed interessanti, capaci di ampliare e arricchire la propria prospettiva. Ciò che colpisce dell'approccio alla tecnica violinistica ideato da P. Rolland sono l'elementarietà delle proposte, la presenza costante del movimento come base per una didattica strumentale e la promozione continua del coinvolgimento attivo del bambino nel "fare musica". Principi questi che analogamente percorrono lo sviluppo della prassi metodologica dell'Orff-Schulwerk, nella quale infatti si auspica un apprendimento musicale costruito sulla pratica di forme musicali elementari e si sottolinea come la musica non sia separabile dalle altre attività comunicativo-espressive, come il gesto e il movimento. L'elaborazione dei materiali scelti per la performance tratti da entrambe le proposte metodologiche e di repertorio, ha prevedibilmente richiesto una serie di arrangiamenti, sia delle parti per archi, sia delle partiture previste per lo strumentario Orff. Già durante la prima fase di analisi e riflessione è emerso l'aspetto forse più interessante, che preannunciava una novità e che induceva ad un cambiamento nella progettazione della prassi esecutiva di alcuni brani; proprio l'elementarietà delle proposte del metodo Rolland suggeriva di operare in maniera insolita, rispetto alle consuete parti strumentali adattate per un semplice accompagnamento con strumentario Orff. Si propone così con la presente raccolta di musiche anche una singolare prospettiva che, assegnando melodie/accompagnamenti elementari a strumenti classici, costruisce successivamente melodie/accompagnamenti più articolati e complessi per lo strumentario. Nel testo sono riportate le partiture e talvolta anche le parti staccate, tuttavia ne consigliamo la memorizzazione per una esecuzione a memoria. La performance inizia creando un'atmosfera originaria caratterizzata da elementi ritmici e primitivi, con Music for sticks of wood, brano eseguito, come suggerisce il titolo, con bastoni di legno (una coppia per ogni esecutore). Segue Intonazione pentatonica, ovvero una improvvisazione su scala pentatonica e nel contempo l'occasione per accordare l'intonazione di archi e fiati. Nella parte centrale troviamo quattro brani: Saltacorda, una semplicissima melodia di due note che vuole ricordare come la musica, le conte, le filastrocche siano intimamente legate al gioco (la settimana, la corda,...); Jig, rielaborazione di una danza popolare irlandese; Sogni, brano che sfrutta la possibilità di emettere armonici naturali con gli strumenti ad arco; infine Giochi d'arco, melodia simil country che esalta rapidi passaggi di corda pur rimanendo in una dimensione di estrema elementa-rietà. Conclude il concerto Gassenhauer, brano di Carl Orff particolarmente gioioso e piacevole, che riporterà in primo piano lo strumentario Orff. E' previsto anche un bis, qualora il pubblico lo richiedesse: si tratta di 5bis, brano di body percussion scritto e pensato per sottolineare, anche durante la performance, le molteplici possibilità espressive nella sua essenzialità dello "strumento uomo".
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Dettagli

2003
1 gennaio 2003
38 p., ill.
9791280334206
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