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Dettagli

2022
19 maggio 2022
336 p., Brossura
9788874529582

Descrizione

Il nuoto, il corpo che si perde e si ritrova nell'acqua, e la letteratura, il desiderio di scrivere senza compromessi, sono le uniche due certezze di Lidia. "La cronologia dell'acqua" è così la storia di una vita che "non segue alcun ordine. Gli avvenimenti non rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame," perché "questo condividono il linguaggio e l'acqua". Tutto scorre, nelle parole come nelle corsie di una piscina, in questo romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, l'abuso, l'elaborazione del lutto, il superamento della sofferenza. Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla, in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore estremo: Lidia reagisce, sbaglia, cerca nell'alcol e nel sesso una via di fuga, tocca il fondo, reagisce ancora, riprende a nuotare. Dentro la muove un desiderio di vita e di creazione - e attraverso incontri decisivi con autori come Ken Kesey e Kathy Acker prende forma il suo cammino di scrittrice. Il viaggio che Lidia affronta, e nel quale trascina con passione e levità struggente il lettore, è un viaggio di dipendenza e autodistruzione, e poi di sopravvivenza. Un viaggio che trova una conciliazione finale in un amore sincero, in un figlio che nuota felice anche se malissimo, e in un libro, questo, che testimonia una nuova profonda consapevolezza di sé nel proprio mondo.

Valutazioni e recensioni

4,5/5
Recensioni: 4/5
(6)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Avevo letto tante cose meravigliose di questi libro appena uscito anche in Italia. L’ho scoperto da poco e confermo tutto. Lidia Yuknavitch Ha una scrittura potente, intensa, forte e meravigliosa. Ripercorre punti salienti della sua vita legandoli sempre a momenti in cui c’è l’acqua, che come un fiume scorre e ne scandisce le varie fasi. Non è una vita semplice la sua, non sono esperienze facili quelle che vive ma leggendo non si può fare a meno di farsi trascinare estasiati dal fiume della sua vita.

Recensioni: 5/5

Lidia Yuknavitch ci regala un memoir intenso, complicato, difficile da digerire. Un libro che ti si pianta nello stomaco e no, non c’è proprio verso di smuoverlo da lì. Però è un libro che scivola via, che scorre, come acqua e che , proprio come l’acqua per l’autrice ci offre una via di fuga, di salvezza, di speranza. La parte finale è una carezza che fa bene al cuore. Leggetelo

Recensioni: 5/5

È disturbante, dall'inizio fino alla fine. Non è un'iperbole: procura letteralmente conati di vomito. È crudissimo, è pesantissimo. Lo è ancora di più pensando che è tutto vero. Generalmente non mi interessa tanto fin dove arriva la finzione letteraria; qui per forza, perché speri che essa avvolga tutto il racconto, e invece no. Vomita tutto, lo fa con un ritmo tutto suo, lo fa in un caos doloroso e lo fa fino a lenire. Alla fine lenisce, non so come, ma diventa una cremina emolliente. Lo consiglio particolarmente a chi si sente vuoto e a chi sente perso.

Recensioni: 5/5

È un libro molto forte, arrabbiato, osceno nella sua capacità di raccontare il sommerso, i pensieri intrusivi, di lasciar trapelare l’inenarrabile disturbando e chiedendo al lettore-testimone una sforzo: quello di esserci, di non girarsi, di rimanere.