Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti in "Palombella rossa". Ed è vero: la lingua identifica un popolo meglio di una bandiera. Così giornali e tv, editorialisti e comici, e adesso anche i social network, ripetono ossessivamente parole nuove (spread, olgettine, bunga bunga, grillini) o rinate e cambiate (a sua insaputa, cricca, trota, rottamazione) che il più delle volte non ricordiamo cosa significhino, o come siano nate, e perché. Lorenzo Pregliasco, armato di giornali e telecomando, annota in questo "vocabolario" le parole che hanno fatto (e disfatto) la recente storia politica del nostro paese, termini e formule sopravvissuti alla prima Repubblica per riemergere nella seconda e - crollo permettendo - prepararsi alla terza. Una guida agile, in cui i tormentoni dell'ultimo ventennio, spiegati nella loro nascita e nelle loro evoluzioni, raccontano meglio di tanti trattati la nostra politica e i nostri politici.)
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