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"Croce tra noi" affianca a più mature riflessioni le comunque pregnanti penne di studenti universitari i quali, con il loro sorprendente lavoro, rilanciano il valore dell'università italiana. Le prime tre firme sono le più note: a quella di Toni Iermano, che ci ricorda il lascito morale del Croce ai giovani, si unisce quella di Ernesto Paolozzi, sintetica ma accorata riflessione sull'importanza della storia più che semplice rassegna sul lungo periodo degli "ismi", mentre la penna di Lorenzo Arnone Sipari, che esplora un inedito itinerario crociano alla conservazione della natura con fonti poco note, ci ricorda un ambientalismo "altro", concreto e disinteressato, allora avanguardista. L'impegnativo sguardo al ruolo del Croce nella cultura del '900 (Varone) è per le figure che richiama l'introduzione obbligata ai più specifici contributi che seguono nell'indice con non casuale armonia. Così il confronto tra Croce e Borgese (Di Raimo), attraverso una lucida ricostruzione filologica, ci appare come la luce che rischiara la critica contemporanea, mentre i ritratti su Norberto Bobbio (Sorrentino) e Gianfranco Contini (Conti) svelano variamente l'influenza dell'esperienza crociana, vero paradigma del '900. La veste di marxista mancato (D'Arienzo) s'inserisce appieno, pur con pochi elementi oggettivanti, ma non senza costrutto, nelle più recenti e fini analisi dell'esperienza giovanile del filosofo napoletano. Agli utili e singolari lavori sulla seconda scuola desanctisiana (Landolfi) e sul sistema metodologico crociano (Turriziani), si uniscono infine le semplici letture sulla vita letteraria post-unitaria a Napoli (Sidonio), sul rapporto tra il Croce e il Gramsci (Notargiacomo) e sul complesso "Contributo" (Cerquozzi), utili ad informare i non specialisti sul corpus crociano. Azzeccata la chiusura con la lista parziale degli articoli usciti sui quotidiani italiani durante il Cinquantesimo della morte del Maestro (D'Alessandro). Un contenuto lontano dall'accademia, alternativo ma sostanzioso e sostanziale, e la veste e
Recensioni
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Un gruppo di giovani della facoltà di Lettere dell’Università di Cassino, in occasione del cinquantenario della morte di Benedetto Croce, si confronta e discute, talvolta con un pizzico d’irriverenza e qualche azzardo ma con l’animo di non-filosofo, sulla presenza del pensatore abruzzese nella cultura italiana contemporanea. Incoraggiati da qualche chierico senza stola, i partecipanti, per due giorni, tra Pescasseroli e Cassino, dialogano sui complessi aspetti della monumentalità crociana, esprimendo considerazioni multiformi, permeate di vivacità e di giovanile ardore critico. Il volume raccoglie i risultati di quelle conversazioni per provare come la scuola sia ancora nelle possibilità di offrire, malgrado tutto, non solo crediti e talismani ma anche ideali viventi.
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