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Confermo il parere positivo delle altre due recensioni. Questo libro mi ha fatto scoprire una grande mistica, Simone Weil, un po' oscura forse, per quanto ho inteso con una sensibilità molto particolare per la sofferenza ed una grande predilezione per la Croce di Cristo.
Ho letto il testo di C. SCHENA con notevole e crescente interesse! Bella la trattazione della vita, non scontata e con sottolineature importanti sugli eventi che davvero hanno segnato la vita di Simone Weil. Ma soprattutto bella e inaspettata la tematica affrontata e lo stile scelto dall'autore. Non si tratta di una serie di testi della Weil raccolti, ma di una intelligente rilettura e interpretazione critica! La Croce, la tematica appunto, è originale nel contesto degli studi sulla Weil, almeno per due ragioni: sono pochi gli autori che studiano la Weil, inoltre, tra i pochi, Schena ha avuto l'ardire di trattare questo tema centrale nella vita della Weil e al tempo stesso controverso! Penso che valga la pena fare questo piccolo investimento per trarre anzitutto un beneficio personale dalla sua lettura, al tempo stesso per arricchire la conoscenza della filosofa e del suo pensiero
L'Autore, dopo aver ripercorso per grandi linee i momenti salienti della vita di S. Weil, ha approfondito un tema molto caro alla filosofa, la Croce. Partendo dalla sua esperienza mistica, Simone scopre l'amore per Cristo fino a desiderare la sua stessa croce; lei stessa, come sottolinea l'A., pecca di invidia nei riguardi del c.d. "buon ladrone". Nel testo l'A. riprende il tema del malheur, la c.d. sventura che può essere rischiarato solo attraverso la luce della croce, attraverso la quale l'uomo trova redenzione: "Solo la croce basta!" (cap. 2). Nei capitoli 3 e 4 l'A. ricerca le radici filosofiche di questa croce tanto amata da S. Weil, riscoprendo le sue affinità con il pitagorismo, il platonismo, stoicismo e gnosticismo. Infine, nel testo l'A. sottolinea la relazione tra Cristo e S. Weil, che lei stessa definisce "da persona a persona": "Cristo è disceso e mi ha preso" (cap. 5). Il libro appare, pur denso di contenuti, molto scorrevole alla lettura; pur trattando di una filosofa particolarmente originale e fuori dagli schemi, l'A. riesce tuttavia a presentarla come una donna capace di parlare ancora alle donne e agli uomini del nostro tempo. Nella conclusione è interessante la sottolineatura data alla posizione della filosofa nella Chiesa, coerente fino alla fine: lei è una "cristiana della soglia", così come tanti dei nostri giorni.
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