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Il volume raccoglie quarantuno interviste curate con grande rigore ad altrettanti protagonisti delle organizzazioni politiche studentesche dai primi anni sessanta al '68. Non si tratta infatti di una ricerca sul movimento studentesco ma sulla sua incubazione e sul complesso rapporto tra studenti universitari e sistema dei partiti rapporto garantito con continuità pur tra forti tensioni proprio dalle associazioni di rappresentanza studentesca (Intesa Ugi Agi e Fuan). Sostengono i due curatori nella densa e corposa introduzione che le tendenze radicali emerse nel mondo giovanile a partire dal 1962 – in coincidenza con le aspettative create dal centrosinistra – riuscirono a muoversi almeno fino alla vigilia del 1968 all'interno delle associazioni e degli organismi di rappresentanza in un dialogo teso ma costante con i partiti e con la politica adulta. E che le origini della contestazione studentesca vanno cercate non solo nell'inadeguatezza del sistema politico repubblicano ma anche nel suo cuore ideologico l'anima radicale che esso acquisì fin dal principio nella lotta di liberazione e nella costituente e poi riemersa con la fine del centrismo e la genesi del centrosinistra. Il punto di osservazione prescelto accordando attenzione esclusiva a dirigenti e militanti delle organizzazioni pre-Sessantotto mette però in ombra alcuni elementi fondamentali del Sessantotto quali il processo di politicizzazione di settori giovanili rimasti fino a quel momento ai margini o al di fuori della scena pubblica e le influenze provenienti dall'estero e dunque il carattere internazionale del movimento studentesco. I risultati cui pervengono Orsina e Quagliariello sono però indubbiamente innovativi e stimolanti. è una tesi storiografica quella sui collegamenti profondi tra Sessantotto e storia dell'Italia repubblicana che merita di essere discussa.
Alessio Gagliardi
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