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E' un libro importante.La materia tratta è vasta e complessa.Ma Garapon riesce a mostrare tutte le angolazioni legate alla materia delicatissima,quale è la giustizia penale internazionale.Analizza infine tutti i rapporti fra diritto internazionale e diritto interno dell'Europa e degli Usa.Da leggere.Se dovessi necessariamente trovare il pelo nell'uovo,direi che non è un libro che tutti possono leggere,poichè richiede la conoscenza di una terminologia non convenzionale.
L’autore analizza il tema dei diritti umani e della giustizia internazionale considerando come fondamentale la ricostruzione dei legami sociali più ancora della punizione dei criminali, mettendo così al primo posto la verità, a discapito della pena. Il ruolo dei tribunali internazionali diviene così quello di ricostruire una legalità e di stimolare le autorità locali e riappropriarsi del diritto. Il riconoscimento dei crimini compiuti e la verità, che diventa ufficiale, sono così lo scopo e la vera novità dei processi per crimini contro l’umanità, crimini che non si possono né punire né perdonare. Un libro assolutamente da leggere!
Recensioni
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La costruzione di un sistema efficiente per l'attuazione del diritto penale internazionale è il rimedio adatto per far sì che, oltre alla repressione dei crimini internazionali, si realizzino altri valori universalmente imprescindibili, quali la pace, la costruzione di un sistema di vita armonioso, il controllo sui sistemi di potere che governano il mondo? La vittima di un crimine contro l'umanità è un individuo cui è stata tolta ogni titolarità giuridica e ogni legame con un sistema politico di cui possa far parte. Tramite un sistema di diritto penale internazionale, sarà possibile garantire all'individuo la fruizione della propria condizione politica; sarà possibile garantirgli che quello stesso legame politico senza il quale egli non può vivere non si tramuti nello strumento che lo renderà vittima di un'oppressione? Punire i crimini internazionali è strumento sufficiente per guarire le vittime dalla sofferenza? Questi sono solo alcuni degli interrogativi cui l'autrice tenta di dare risposta attraverso un'indagine che ha quale punto di partenza la dimensione universale della giustizia penale internazionale, ma che, alla fine, conduce il lettore a riflettere innanzitutto in termini di particolarismo, dato che la giustizia è un compito infinito la cui realizzazione pesa su ogni individuo. La costruzione di un sistema di diritto penale internazionale ha come fine ultimo quello di rendere insicuri i poteri del mondo, indicando loro che non saranno mai completamente liberi. Al contempo, però, è un'attività che rende inquieti anche i più strenui difensori dei diritti umani, poiché si indica loro un obiettivo, ma, al contempo, li si rende destinatari del difficile compito di individuare il percorso per realizzarlo.
Elisabetta Miraglio
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