RPWL è la band tedesca che, partita 20 anni fa come una semplice cover band dei Pink Floyd, ha realizzato degli album artisticamente eccellenti, all’ insegna del PROGRESSIVE ART ROCK vicino a quello di Pink Floyd, Genesis, Porcupine Tree e No-man, con una qualità compositiva di prima categoria. Nel nuovo album “Crime Scene”, il diciannovesino del quartetto bavarese, RPWL intraprendono ancora una volta un viaggio intensivo attraverso la propria vita di band e la propria collezione di dischi, rivolgendo la sua attenzione al morboso, al perverso, al male nel bene, agli abissi dello spettro comportamentale umano in tutta la sua imprevedibile diversità. I temi in parte morbosi e oscuri sono contrastati con il fuzz della vecchia scuola, come nei quasi 13 minuti di "King of the World" ed in "Life beyond Control", che è uno dei pezzi più heavy della discografia dei RPWL. Come ci si sente a non avere alcun concetto di libertà, ma la paura di abbandonare la sicurezza borghese è maggiore? Solo nell'anno di blocco 2020, in Germania la polizia ha registrato oltre 119.000 casi di violenza da partner nelle relazioni di intimità, di cui 139 fatali, diretti in oltre l'80% dei casi contro la parte femminile della relazione. Yogi Lang commenta da un punto di vista artistico di essere sempre stato affascinato dai lati d'ombra sociali e personali. Kalle Wallner pone la domanda fondamentale su come affrontare il male stesso: "Chi ci rende ciò che siamo? È una questione di genetica o sono le circostanze sociali, la nostra infanzia, i colpi del destino, le pressioni o le offese?". Il "male" è uno dei temi centrali di “Crime Scene”, un album che affascinerà i fan del PROG ART ROCK più moderno!
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