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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
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Devo dire che qualche anno fa, quando l'ho visto per la prima volta, mi aveva lasciato una buona impressione, ma rivedendolo ultimamente mi sono accorta degli enormi buchi di sceneggiatura.
E come Malavita, il cane lupo della famiglia Blake, "quei bravi ragazzi" hanno perso il pelo ma non il vizio.
Robert de Niro e Michelle Pfeiffer non cesseranno mai di stupirmi. Attori bravissimi e con non hanno età (..per Michelle Pfeiffer anche la bellezza). In "Cose Nostre" (chissà Luc Besson perché ha scelto proprio questo titolo!!) i due "ragazzoni" metteno in atto l'ennesima interpretazione fantastica. Ma nel suo amplesso è il quadro della famiglia (mafiosi pentiti) post-Soprano, in cui i malavitosi sono persone insospettabilmente normali ma capaci di perpetrare azioni truci nella stessa maniera in cui si va al lavoro ogni giorno. Ma diversamente dal solito il ritratto è contaminato da un affetto, una nostalgia e al tempo stesso un autentico terrore del crimine italoamericano che paiono venire dall'immaginario. Il calco ufficiale è il romanzo "Malavita" di Tonino Benacquista, quello non ufficiale sembra invece l'unione di In Bruges e Quei bravi ragazzi. È impossibile infatti non notare un certo piacere filmico nel manipolare la trama e i personaggi che compongono la famiglia del film in modo che oscillino in continuazione tra dramma e commedia; tra risata e tensione facendosi forza di un'ambientazione inusuale (il paesino della Francia del nord) utilizzata con una chiave satirica. Al tempo stesso è anche evidente come uno dei punti chiave della trama sia la discesa del boss: il suo essere ridotto al rango di persona normale, privato dei privilegi, del rispetto e della deferenza che sono dovuti ad un criminale del suo rango e costretto a subire i consueti soprusi di tutti i giorni invece che imporli agli altri, come accade all'Henry Hill di Ray Liotta. Luc Besson questa volta supera la chimera dell'originalità e riesce a saltare dall'High-School movie alle sparatorie in mezzo alle strade; dai dialoghi "screwball" dei due coniugi a quelli noir tra De Niro e Tommy Lee Jones (ottimo anche lui, ma non è una novità) con una scorrevole leggerezza che esalta le qualità del film. Divertente e consigliato.
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