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Simone Noto, io non ne farei una questione morale. Non tirerei in ballo concetti altisonanti come 'la libertà'. E non farei neppure paragoni tra cio' che e' stato Allen Long e qualsiasi altro 'spacciatore di citta'. Anche perche' quello che trasmette la lettura di questo libro, va ben al di la' della semplice biografia di Long. Semplicemente la trascende. Sabbag, grazie alla sua arguzia e alla sua penna, riuscirebbe a trasmettere le stesse sensazioni semplicemente descrivendo la gonorrea che si trasmette tra un gruppo di marinai che va a puttane (tanto per parafrasarlo). Quindi che dire, se non che... e' un bel libro, scritto bene, meritevole di essere letto!
È possibile mettere sullo stesso piano un trafficante internazionale di marijuana ed un bieco spacciatore di città? confondere gli ideali di libertà e d’avventura di chi, grazie ad un piccolo aereo, riesce a far entrare nel suo paese tonnellate di erba e chi invece associandosi ad un giro malavitoso vende qualsiasi forma di veleno a chiunque? La risposta non può che essere no! Negli anni Settanta la marijuana negli Stati Uniti (e nella California in particolare) non era una droga, era un simbolo generazionale, uno status a cui appartenere, un modo di pensare... era amore per la libertà. Allen Long, regista tecnicamente promettente tenta la strada del successo decidendo di realizzare un documentario sul traffico d’erba. Grazie ad un alternarsi di conoscenze, Allen riesce ad entrare in contatto con venditori in Messico ed in Colombia, ma quando il documentario è vicino alla sua realizzazione, la scarsità delle risorse economiche rischia di annullare tutto il suo operato. Cosa fare, rinunciare a tutto... Long non è ragazzo abituato alla resa: si rende conto di essere al posto giusto e nel momento migliore, capisce di poter realizzare un importante sogno: perché non sfruttare ciò che ha appreso per realizzare un po’ di denaro... perché non trafficare la marijuana stessa. Così prende vita la sfavillante attività di compratore e venditore di erba dal Sud America agli Stati Uniti di Allen Long. Velocemente rimane intrappolato in un meccanismo di soldi facili, perdite improvvise, richieste esorbitanti che lo porteranno nel giro di pochi anni ad essere considerato uno dei più grandi trafficanti internazionali di marijuana: lui aveva la qualità migliore, lui procurava i carichi più voluminosi, lui garantiva un’affidabilità rara nell’ambiente. Non si considerava un fuorilegge, non voleva spacciare altre droghe malgrado la richiesta fosse pressante: era un cultore della marijuana, non avrebbe mai comprato o venduto niente che prima non soddisfacesse il suo gusto personale. Inevitabilmente, gli anni trascorrono, le mod
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