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Anno edizione: 2018
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Un'ottima raccolta degli scritti in difesa dell'ateismo del solitario di Providence, con un' ottima prefazione e cura del testo, oltre che un'ottima traduzione del complicato inglese settecentesco di Lovecraft. Tuttavia questi non esprime certo teorie innovative in difesa dell'ateismo e per sfatare le religioni. Non credo che Lovecraft fosse propriamente un esperto di storia delle religioni e quindi l'approccio critico che ha verso la materia è di tipo dilettantesco, per quanto erudito. Inoltre essendo gli scritti per la maggiore tratti da lettere da lui spedite a suoi amici di penna, spesso i concetti vengono ripetuti molte volte nel corso del volume. Tuttavia ho molto apprezzato i piccoli riferimenti biografici e personali seminati nelle missive, soprattutto le citazioni classiche e la sua dichiarazione d'amore verso il mondo greco-romano (che già conoscevo da grande appassionato del Lovecraft uomo più ancora che del Lovecraft scrittore).
Saggio di qualità, come raramente accade. La curatela è quella di Joshi, e come scrive Christian, è di per sè una garanzia.
Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) non è rinomato solo per i suoi “orrori cosmici”, ma anche per l’acume e la cultura che lo hanno consacrato come uno dei pensatori più eccellenti del suo secolo. Col tempo i suoi studi da autodidatta abbracciano l’antropologia, la geologia, la biologia e tutte quelle scienze cosiddette “dure” che smantellano con rigorosa accuratezza le credenze religiose. Anche tale aspetto quindi, concorre nel plasmare il suo singolare profilo di materialista settecentesco. Alla lunga si sviluppa in lui un opprimente pessimismo cosmico, divenuto in seguito il tema portante delle sue storie, fondato sull’insignificanza dell’uomo, nonché del pianeta Terra, rispetto alla sterminato universo. Ne consegue la logica conclusione secondo cui non è plausibile che proprio l’uomo sia il fulcro di un disegno divino di portata cosmica. Anche perché tutto è funzionale a logiche di spazio-tempo più che divine. In un futuro lontano la nostra galassia verrà spazzata via, come è successo già a molte altre, e di noi non resterà alcun ricordo nell’universo, se non ‹‹polvere alla polvere…e la risata ironica di qualsiasi entità che starà guardando il cosmo dall’esterno…eh già!››. "Contro la religione" è una lente d’ingrandimento su una delle tante sfaccettature che hanno reso singolare lo scrittore di Providence. In esso è indagato il conflitto tra il poltrire della ragione nel salotto delle false speranze, dove l’ingozzarsi di confortanti aspettative appesantisce ogni slancio critico, e la forza reattiva dell’intelletto che demolisce e ricostruisce, pezzo per pezzo, ciò che la teologia dà per assodato. L’edizione in questione traduce, per la prima volta, l’originale Against Religion: The Atheist Writings of H. P. Lovecraft (2010). La cura è affidata a S.T. Joshi, una garanzia.
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