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Congo Inc. Il testamento di Bismarck - In Koli Jean Bofane - copertina
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Congo Inc. Il testamento di Bismarck
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Descrizione



Vincitore del Prix des cinq continents de la francophonie 2015.

Troppo alto per i pigmei ma troppo basso per tutti gli altri, il giovane Isookanga non si rassegna a vivere nel suo villaggio sperduto nella foresta equatoriale e a piegarsi alle tradizioni come vorrebbe il vecchio zio Lomama. Affascinato da internet e dalle infinite opportunità offerte dalla globalizzazione, decide di tentare la fortuna a Kinshasa, dove si unisce agli shégué – i ragazzi di strada – e diventa socio di un cinese che commercia in sacchetti di acqua potabile. Anche le sue quotazioni in campo sentimentale sono in crescita ma Isookanga non vuole distrazioni: è «un mondialista che aspira a diventare un globalizzatore» e niente gli impedirà di raggiungere il successo. Intanto, nella giungla urbana della capitale congolese, gli uomini continuano a dare prova di meschinità e cinismo, mentre nei posti di comando si fa a gara per accaparrarsi le ricchezze naturali del paese. Tutti – sventurati e prepotenti, personaggi loschi e anime pure – vanno a comporre nella loro coralità questa farsa esilarante e amara, una dirompente commedia umana che è stata definita il «Satyricongolese». Con una scrittura incalzante e spietatamente lucida, ma senza rinunciare mai alla leggerezza, Bofane racconta meglio di tutti i reportage e le inchieste la crudele realtà del Congo contemporaneo e il lascito materialista e destabilizzante del colonialismo europeo.
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Dettagli

2015
288 p.
9788898970254

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 4/5
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Benedetto
Recensioni: 3/5

Ovviamente un romanzo, anche quando la sua ambientazione sia ancorata alla storia ed alla geografia reali, non deve necessariamente rispettare la verosimiglianza degli eventi narrati: e così potremmo anche accettare che un ragazzo sempre vissuto nella foresta abbia imparato ad usare i programmi del pc, in quattro e quattrʼotto, senza che nessuno glielʼabbia mai insegnato; oppure che il suo vecchio zio analfabeta, capo di una tribù di cacciatori e raccoglitori privi di corrente elettrica, non solo sappia parlare di ciò che avviene nei palazzi di Wall Street e degli insider trading, ma la prima volta che abbandona il villaggio e giunge a Kinshasa manifesta lʼintenzione di parlare, nientemeno, con i ministri dellʼAmbiente, delle Telecomunicazioni e della Ricerca scientifica, ricevendo udienza da tutti loro in tempi brevissimi. Sia pure. Temo però che in questʼopera lʼautore, desideroso di strizzare lʼocchio al lettore occidentale, da un lato racconti le violenze, i massacri e le torture che hanno luogo nel suo martoriato Paese con esibito calligrafismo, in fondo con lo stesso atteggiamento da «cacciatore di mirabilia» che rimprovera ai turisti dalla pelle bianca; dallʼaltro indulga ad un qualche eccesso di ostentazione della propria cultura «globalizzata», spaziando dallʼeconomia alla politica, dalla moda alla gastronomia, dalla musica alla religione, dalla civiltà classica greco-romana a quella cinese. In tal modo, a mio parere, il libro perde di compattezza e lascia una sensazione di pretenziosità ed affettazione. Le parti più riuscite ed interessanti mi sembrano quelle che collegano le vicende del genocidio rwandese del 1994 alle due guerre civili congolesi combattutesi a cavallo tra XX e XXI secolo e il quadro sociologico, tanto più efficace quanto meno ostentato, dedicato alla vita degli shégué, i bambini di strada che, abbandonati dagli adulti o rimasti orfani, vivono di espedienti ai margini del principale mercato di Kinshasa, potendo contare solo su sé stessi.

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Giulia Pretta
Recensioni: 5/5

Isookanga è un pigmeo troppo alto per la sua razza e troppo basso per il resto del mondo. Vive nella regione equatoriale della RDC ed è nipote del capo villaggio: troppo poco per un mondialista tendente alla globalizzazione come lui. Sostenitore del progresso, ha un sogno, ovvero poter raggiungere Kinshasa. Riesce ad infiltrarsi nella caotica e violenta capitale. Diventa una delle figure più ascoltate e rispettate degli shégué, i ragazzi di strada; mette in piedi un commercio di acqua fresca e pura con Zhang Xia, suo socio d’affari cinese; entra in contatto con Kiro Bizimungu, ex signore della guerra. Dai corridoi di potere ai vicoli sudici, la constatazione del giovane ekonda è solo una: la sua fuga dal villaggio non era necessaria e i principi della mondializzazione possono essere applicati anche nella guida di un modesto agglomerato di case. Questo satyriconcongolese è un mosaico di personaggi, a volte nei canoni, a volte sorprendenti. L'ex signore della guerra Kiro Bizimungu, sogna un Congo pacificato con il napalm, dove non ci sarebbe stato altro da fare che sfruttare le risorse del sottosuolo.  Con i problemi in Costa d’Avorio, le operazioni anti- Farc in Colombia, la siccità in Tanzania, gli uragani in America centrale, il nostro caffè si vende meglio dell’anno passato spiega zio Lomama; il capo tribù attaccato alla tradizioni e contrario al progresso, è in realtà più furbo e accorto dei protagonisti, Isookanga e Zhang Xia. Isookanga dopo aver tanto anelato la vita nella capitale, la abbandona non appena lo zio lo viene a riprendere. Zhang Xia, con tutte le sue competenze informatiche e politiche, si fa incastrare di illeciti e corruzione in Cina. La testimonianza di Isookanga, che lo potrebbe salvare, si perde perché la dichiarazione in formato jpg è troppo pesante da spedire con la debole connessione di Tshuapa. Traditi entrambi dalla modernità in cui avevano riposto ogni speranza, si dirigono nuovamente verso il destino a loro assegnato fin dall'inizio.

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Recensioni

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In Koli Jean Bofane

1954, Mbandaka

Nato nella Repubblica Democratica del Congo, In Koli Jean Bofane è stato costretto a lasciare a più riprese il paese d’origine fino a stabilirsi definitivamente in Belgio negli anni Novanta. Nel 1996 ha pubblicato con Gallimard il libro per bambini Pourquoi le lion n’est plus le roi des animaux, incentrato sulla dittatura che ha afflitto per decenni la sua terra, e nel 2000 Bibi et les canards, sul tema dell’emigrazione. Con Matematica congolese (66thand2nd, 2014) – il suo primo romanzo a metà tra il polar e la fantapolitica orwelliana, uscito in Francia nel 2008 –, si è aggiudicato il Grand prix littéraire d’Afrique noir e il Prix Jean Muno. Con Congo Inc. Il testamento di Bismarck (66thand2nd, 2015) è stato...

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