«Uno stile fatto di meditata scelta lessicale, di respiro sintattico ampio e solenne, di una lingua usata come strumento di scavo interiore» la Lettura - Corriere della Sera - Chiara Fenoglio «Questa raccontata da Corsalini è una forma speciale di memoria, secca e lucida, "alla" Brodskij » Robinson - Leonetta Bentivoglio «Quella di Giulia Corsalini, di cui abbiamo già apprezzato il precedente La lettrice di Cechov, è una voce in cui si sente il molto che ha letto, che è però come disciolto nel tanto che ha vissuto.» TuttoLibri - La Stampa - Andrea Bajani «Mi sembra che Giulia Corsalini prenda il meglio della letteratura europea (dove W.G. Sebald, Annie Ernaux e Natalia Ginzburg si contendono la tensione delle frasi) e lo cali tutto dentro la lingua e il paesaggio italiano.» TuttoLibri - La Stampa - Andrea Bajani «Qualità distintiva di Corsalini è la capacità di coniugare le questioni individuali con il tessuto sociale […], prova di un'acuta memoria personale associata alle responsabilità collettive.» Il Sole 24 Ore - Gino Ruozzi «La lettrice di Cechov è un romanzo avvincente senza essere in ostaggio di un intreccio, e romanzo letterario, raffinatissimo, senza essere in balia di una lingua velleitariamente letteraria.» il Venerdì – la Repubblica - Alberto Riva «La lettrice di Cechov è un libro insolito e coraggioso. Un libro di passaggi lievi, tra piccole conquiste, perdite, riappropriazioni e nuove perdite e nuovi minimi risarcimenti.» la Lettura – Corriere della Sera - Paolo di Stefano «La scrittura è piana e profonda, controllata e matura, l'ambientazione è attentissima.» Internazionale - Goffredo Fofi «Il suo realismo non consiste nella passione della denuncia civile, ma nella capacità di creare un ambiente con un tono psicologicamente esatto, sobrio, commovente proprio per questo. » Il Sole 24 Ore - Gianluigi Simonetti Un borgo del centro Italia dove le tracce di un tempo sono racchiuse nei bei palazzi derelitti, nei giardini in penombra e nelle strade assolate ormai disertate. Qui la madre di Anna ha vissuto quando era bambina. Qui torna un’estate, per trascorrere con la figlia una vacanza nella casa che era stata della loro famiglia. Mentre sale la grande scala di pietra logora, la stessa che saliva da piccola, un’intera esistenza, che in quel momento le pare smisurata e breve come un soffio, riaffiora con i suoi drammi sepolti. Ad accogliere le due donne c’è Luca, proprietario dell’antico palazzo di fronte, un uomo singolare ma capace, con la sua esistenza disordinata, di far balenare una diversa possibilità di futuro, un principio da cui ripartire. Giulia Corsalini si muove lungo i confini della grande letteratura: il tempo sospeso del borgo diventa uno spazio mitico in cui il passato si mescola con l’immaginazione e con un presente che conduce a un esito imprevisto. In questa esplorazione profonda della memoria e dei legami umani che sopravvivono al tempo sentiamo l’eco delle pagine memorabili di Sebald, la scrittura evoca i bagliori luminosi di certe poesie di Brodskij. E a noi resta tra le mani un romanzo coraggioso, fatto di perdite e riappropriazioni, piccoli risarcimenti e la promessa che tutto ciò che è esistito può esserci un giorno restituito. )
Leggi di più
Leggi di meno
Scaricabile subito
9,99 €