Scandita dalle cronache pubblicate sul giornale locale, questa è la storia di come una squadretta di dilettanti di un piccolo villaggio dell’entroterra inglese riesce, partita dopo partita, ad aggiudicarsi la prestigiosa Coppa d’Inghilterra. Forte delle teorie calcistiche di Mr Kossuth – un professore profugo dall’Ungheria che, avendo fatto uno studio scientifico del gioco, è convinto di aver trovato i “sette postulati” indispensabili per il successo –, della generosità di Mr Fangfoss – un magnate locale con due mogli e un odio viscerale per tutti gli aspetti della vita moderna, che volentieri foraggia il club di cui è presidente – e dell’apporto decisivo di un ex giocatore professionista caduto in depressione che esce dal suo stato catalettico e ritrova tutta la grinta perduta, questo pugno di calciatori improvvisati gioca contro squadre di ben altra levatura e, senza perdersi d’animo e in maniera del tutto inaspettata, riesce a mietere vittorie tra lo sbalordimento generale. E intorno a loro l’intera comunità si mobilita in una gara di solidarietà che dal campo si proietta nella vita di tutti i giorni, sostenendo coralmente un’impresa che viene considerata di importanza capitale per il buon nome di tutti. Dall’autore di Un mese in campagna, un ironico affresco del calcio com’era, fatto di amicizia, impegno e vera passione; una coinvolgente satira della società moderna, uno spaccato ironico e amaro sulla vita di provincia che sta lentamente e silenziosamente perdendosi per sempre. «Come i Wanderers vinsero la coppa d’Inghilterra è un capolavoro». Antonio D’Orrico «È semplicemente il miglior libro di narrativa sul calcio. Non solo il più divertente romanzo mai scritto su questo argomento, ma uno dei grandi classici della letteratura inglese del dopoguerra». D.J. Taylor, «The London Magazine» )
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