L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
scheda di Civitarese, G. L'Indice del 1999, n. 12
Si può raccomandare questo volume in particolare a chi è interessato alle possibili intersezioni tra psicoanalisi e altre discipline: epistemologia evoluzionistica, neurobiologia, psicologia cognitiva, oltre che alla ricerca empirica in psicoterapia. Il modello teorico proposto da Weiss, esponente di primo piano del San Francisco (già Mount Zion) Psychotherapy Research Group, prende le mosse, in opposizione alla teoria delle pulsioni, da scritti dell'ultimo Freud che enfatizzano i meccanismi inconsci delle funzioni mentali superiori. Secondo questi assunti, l'adattamento alla realtà può essere ostacolato da idee errate che il soggetto ha sul proprio mondo interpersonale. La sofferenza psichica sarebbe il prodotto di credenze patogene inconsce, quindi non-adattive, acquisite nell'infanzia a causa di esperienze traumatiche vissute nel rapporto con i genitori. Il terapeuta ha il compito di disconfermare queste credenze superando i continui test a cui viene sottoposto nell'ambito della relazione terapeutica e di creare condizioni di sicurezza. Il paziente stesso, sostiene Weiss, dispone di piani inconsci per modificare le proprie credenze patogene e fa quasi sempre di tutto per farsi aiutare anche quando appare non collaborativo. Degna di nota è, in questo contesto, la critica all'interpretazione, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia, delle resistenze. Se controverse appaiono alcune opzioni teoriche (che statuto finiscono per assumere ad esempio i concetti di realtà psichica e fantasia inconscia? qual è il ruolo degli affetti?), il materiale clinico lascia a volte insoddisfatti per la tendenza (ottimistica) a "risolvere" la psicopatologia in equazioni causalistiche - si direbbe con discrete pretese di oggettività - che, per quanto plausibili, appaiono riduttive.
Giuseppe Civitarese
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore