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AA.VV., Vieni a casa mia? I bambini italiani e i bambini cinesi si incontrano, Fatatrac, 1992
AA.VV., Com'è il tuo paese? L'Italia e la Cina:due mondi che si incontrano, Fatatrac, 1992
scheda di Gallo, S., L'Indice 1993, n. 7
Lo sanno i bambini italiani che in Cina, nelle campagne, è ancora in uso il calendario lunare e che c'è chi nasce nell'anno della scimmia e chi in quello della capra? E sanno che la scuola elementare inizia a sette o otto anni e che i maestri hanno classi di cinquanta alunni e, per forza, sono molto severi? Forse sanno che i cinesi hanno inventato la polvere da sparo, la bussola, la carta e la stampa, che la Cina è un paese sterminato protetto a nord dalla Grande Muraglia, che i cinesi vanno in bicicletta nelle loro città. Ma forse non sanno che fanno ginnastica nei parchi, che sono abilissimi giocolieri e acrobati, che hanno inventato le ombre cinesi, gli 'zezi' (gli origami dei nostri asili) e gli aquiloni. Sanno i bambini di Firenze che antichi saggi sono vissuti in Cina dove è fiorita una civiltà millenaria? Che i cinesi sono più di un miliardo e molti di loro hanno dovuto emigrare? Sì, questo lo sanno perché molti bambini cinesi siedono al loro fianco nelle scuole. Hanno lasciato la Cina per venire in Italia con le loro famiglie e ora devono comprendere i giochi, le filastrocche e le favole italiane e cercare di raccontare le loro. La fiaba del puledrino che esita ad attraversare il fiume perché non sa quanto sia profondo o quella della bella Agiao, maltrattata dalla matrigna e fuggita nella valle delle fate dei gelsi e del baco da seta, che ci ricorda un po' Cenerentola e un po' Pollicino. E la leggenda di Pangu, il primo uomo del mondo, che spaccò il caos e diede vita al cielo e alla terra e agli esseri viventi. I due libri editi su commissione della Regione Toscana, ideati con intelligenza e realizzati con garbo da un buon team di autori, sono resi vivi dalle illustrazioni di Suzanne Palermo.
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