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Quella che segue è una storia vera incartata in un'altra storia vera. Il caso Peci, un episodio del lungo, sanguinario e, a tratti, malinconico crepuscolo delle Brigate Rosse, ma anche la storia del magistrato che seguì le indagini. Questo libro prova a guardare a quella vicenda e a quegli anni con uno sguardo nuovo, lo sguardo di chi ancora non era nato e che di quelle storie ne ha soltanto sentito parlare in casa, nei ricordi di famiglia o ne ha letto nelle pagine del diario della nonna.
«Un viaggio senza retorica in una provincia che assomiglia a quella cantata dai Baustelle e rappresenta, in fin dei conti, la maggior parte dell’Italia, capace di sottoporre a una «rimozione sfrontata» le pagine più contraddittorie e dolorose, al punto che alla fine «sembra che niente sia mai accaduto». - Benedetta Tobagi
È l'inizio di giugno del 1981 e a San Benedetto del Tronto, all'estrema periferia della Repubblica, le Brigate Rosse rapiscono Roberto Peci, fratello di Patrizio, primo pentito della storia dell'organizzazione. Sottoposto a un terrificante ‘processo popolare', sarà giustiziato poche settimane dopo in un casolare nella campagna romana. Mario Mandrelli, il magistrato che segue le indagini e porta a processo i brigatisti responsabili dell'omicidio, è il padre di mia madre, mio nonno. Attraverso le carte giudiziarie, i giornali dell'epoca, gli appunti finali, i ricordi e i diari di famiglia, emerge il racconto di un episodio di storia italiana e delle sue ombre che si nascondono dietro ogni angolo, malgrado le apparenze. O forse proprio come le apparenze. Il tutto viene visto con gli occhi di chi da queste storie è sempre stato circondato, sentendole raccontare a pezzetti dai protagonisti. E ognuno ha una sua verità, un suo orgoglio da rivendicare, una sua cicatrice da nascondere. L'importante è tenere a mente che si tratta di una storia vera. Che non vuol dire che dentro ci siano solo verità̀. Le bugie, in fondo, non hanno meno valore.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le storie come questa, piccole storie regionali che però si intrecciano alle grandi storie nazionali, sono un tesoro inestimabile. Scritte poi con attenzione e cura ma senza mai dimenticare l'aspetto umano dei protagonisiti, fanno di questo libro un piccolo gioiellino, sopratutto per i marchigiani.
Una cronaca di fatti forse dimenticati che ci riporta a quegli anni terribili da un punto di vista "familiare". Narrazione scorrevole che non tenta analisi più ampie, ma da sola basta a farci porre qualche domanda, di nuovo, su quel periodo storico che abbiamo frettolosamente accantonato.
Recensioni
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