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Lech Majewski-artista polacco dalla spiccata duttilità espressiva, che spazia negli ambiti e nei campi più disparati, dalla videoarte alla scultura, dalla poesia alla pittura-è ancora un nome troppo poco noto al grande pubblico. Non è rimasto immune al fascino espressivo del pittore fiammingo Peter Bruegel e ha deciso di dedicarsi a un progetto ambiziosissimo: la trasposizione cinematografica de "La salita al Calvario" realizzata secondo la tecnica dei tableaux vivants. Il film è il risultato di una lavorazione lunghissima (tre anni) che fa rivivere lo storico dipinto grazie all’utilizzo di tecnologie innovative che si avvalgono dell’utilizzo della computer grafica e del 3D. Majewski per rendere la resa finale realistica e coinvolgente ha combinato tre modalità di ripresa in digitale: attori ripresi davanti a un blue screen, attori e fondali ripresi in specifiche location selezionate in base alla rassomiglianza con i paesaggi dell’opera, un grande fondale in 2D del quadro di Bruegel dipinto su tela dal regista. La sovrapposizione dei diversi “livelli” dell’immagine è il mezzo attraverso il quale Majewski ha cercato di riprodurre la sua idea di fruizione dell’arte, da intendersi come una compenetrazione di suggestioni e di simboli. "I colori della passione" è una riproduzione allegorica non solo del rapporto fra l’uomo e la religione, del potere e delle sue estreme conseguenze, ma più in generale è una riflessione sull’uomo e sulla sua capacità di confrontarsi con ciò che è “esterno” alla sua persona. Simboli e quotidianità si intrecciano in una rete indissolubile di rimandi (evocata da Majewski proprio grazie a una coppia di sequenze dedicate ai ragni e alla loro tessitura) che si interrogano sul tema della percezione e quindi sulla differenza fra vedere e guardare. Prodotto complesso, quasi interamente muto, fortemente evocativo e mai didascalico.
Veramente un bellissimo film, mi è piaciuto molto.
Bellissimo film, molto originale, visivamente stupefacente. Cinema colto e allo stesso tempo istruttivo di altissimo livello. Il massimo della produzione artistica del regista polacco.
Recensioni
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