L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro da leggere e meditare, l'esplorazione metafisica dentro a noi stessi che spesso sfugge allo speleologo distratto e consumista di oggi. Come non condividere le sensazioni di spazi scoperti, rivelati ed ora irrimediabilmente contaminati o perduti. Lo speleologo moderno, sia pure dopo aver faticosamente maturato una coscienza ecologica, vive la contraddizione di contribuire alla distruzione del mondo inesplorato/esotico che alimenta la sua voglia di avventura. Una lettura indispensabile, testamento di un grande speleologo.
In questo libro Giovanni Badino, noto speleologo e viaggiatore, professore associato presso l'Università di Torino, propone un modo diverso di parlare di grotte e di esplorazione. Il titolo prende spunto dalla celebre metafora dantesca della fiamma che divora la carta: il “colore bruno” è la tonalità che la carta assume bruciando, nell’attimo prima di annerire e ridursi in cenere. Il libro parla, appunto, dell’esploratore, perennemente in cerca di luoghi vergini, e della contraddizione che egli vive nel momento in cui quei luoghi, per paradossale quanto logico effetto dell’esplorazione, divengono noti. Quindi, per certi versi, anneriti. Il territorio dell’esploratore si estende in quella parte di color bruno che, in lento movimento, avanza verso il bianco, portandovi il nero. Nelle grotte questo processo non è soltanto metaforico, ma reale e tangibile, al punto che l’argomento sta divenendo molto discusso tra gli speleologi: quanto l’esploratore contamina l’ambiente che esplora? quanto è giusto disostruire? e quanto è legittimo che altri, estranei alla speleologia, facciano delle grotte usi sgraditi ai primi esploratori? Per fortuna questo libro non contiene risposte, ma intelligenti domande che contribuiranno senz’altro a stimolare la coscienza di esploratori e geografi. La narrazione procede fluida in un’alternanza tra brevi racconti e riflessioni dell’autore sui temi della ricerca del nuovo, dell’inquietudine e delle motivazioni di chi dedica la vita alla ricerca.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore