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Il vento di una nuova cultura, quella nazionalsocialista, spira dalla Germania. Gli spiriti più accorti ne avvertono la minaccia. Le nubi del totalitarismo nazi-fascista si addensano e dilagano nel cielo dell’Europa. Ed è la conquista tedesca dell’Austria, della Cecoslovacchia. Per il momento. Ed è: Auschiwitz… La tempesta. Leggendo "La Collina" di Petrìn viene in mente un capolavoro del Giorgione, "La tempesta": il cielo che s’addensa di nuvole premonitrici di catastrofe, lo sguardo preoccupato di una madre che allatta. Il brutto contro il bello, il bene contro il male, in eterna lotta. Nicola Platania ha saputo descrivere il clima di sospensione, prima, e lo svolgersi del dramma, poi, di una famiglia ebrea, che rappresenta un intero popolo; lo ha fatto con tratti essenziali, con brevi cenni, quasi di cronaca, sugli avvenimenti cruciali che segnarono il destino dell’Europa, riservando più spazio al discorso sulla cultura come confronto e necessità di conoscere l’altro, che trasversalmente passa attraverso la predicazione di Cristo, il pensiero di Kierkegard, di Ghandi, sul dovere morale di "ricercare la verità tra il Bene e il Male", più spazio alla dolcezza dei ricordi dell’amore, delle risate, dei sogni, dei giochi, delle avventure. Il libro vuole essere ricordo degli orrori nazisti, ma soprattutto esaltazione dell’amore universale, dell’esistere per essere con gli altri, celebrazione della Bellezza, del sogno, della giovinezza, dell’amore, della liberazione dall’angoscia della morte, rappresentata dalla collina di Petrìn, con cui si apre e si chiude, apparendo tra la nebbia, il libro, la collina dove "ad una certa ora del giorno" è facile morire, dove il rituale di morte si svolge tra sorrisi e preghiere di carnefici, raccomandazioni perché tutto sia fatto bene e velocemente, senza odio, senza rancore, poiché capire lo stretto legame che c’è tra la vita e la morte equivale a non esserne angosciati. Un libro che si legge con piacere, che lascia dentro di noi qualcosa. Tanto.
trovo il libro una valida promessa nel panorama letterario italiano.stile elegante,notevole padronanza del quadro storico.scontata la scelta dell'intrallazzo amoroso,ma comunque efficace.qualche anacronia.piacevole lettura.
Nicola Platania, autore che non conoscevo,è riuscito a descrivere con estrema lucidità e sintesi,un periodo storico che culmina nella seconda guerra mondiale,prendendo spunto d auna vicenda romanzesca, carica di significati.Filosofia e storia, come condimento mai indigesto per una storia d'amore d'altri tempi.Davvero un bel libro.
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