L’associazionismo artigiano e di piccola impresa del secondo dopoguerra dall’angolo visuale della Liguria. Una storia perduta e ora ritrovata di un fare economico e di contesti sociali – fuori dall’ottica imperante della grande fabbrica a partecipazione statale e della portualità – i quali, nella crisi terminale del modello di sviluppo novecentesco, si stanno rivelando come il soggetto che mantiene in misura maggiore capacità occupazionale e spinta propulsiva. Dunque, il racconto proiettato verso il futuro di una rappresentanza d’impresa che si candida a costruire un nuovo tipo di sviluppo centrato sull’innovazione e il capitale relazionale. Capitolo Primo: “Lo specifico artigiano”, in cui si mette a fuoco l’antico senso connotativo di un lavoro caratterizzato dall’orientamento “al ben fare”; Capitolo Secondo: “Le radici artigiane della Liguria”; in cui si ricostruisce l’evoluzione manifatturiera territoriale dagli albori fino al Novecento; Capitolo Terzo: “Le A.R.I. Logiche e sviluppo storico”, in cui si riflette sulle logiche della rappresentanza d’impresa e la sua declinazione nel fenomeno CNA; Capitolo Quarto: “La CNA dell’identità”, in cui si raccontano i primi passi della Confederazione Artigiana nel suo stretto rapporto con i partiti della Sinistra; Capitolo Quinto: “Dalla CNA dell’utente a quella del cliente”, in cui si approfondiscono le tappe nella conquista dell’autonomia nel superamento del collateralismo; Capitolo Sesto: “La sfida del Terzo Millennio: la partnership”, in cui si riferisce il dibattito ligure sullo sviluppo associativo nell’età della rete e dell’informazionalismo; Appendice 1: “Il mix merceologico d’area”, in cui si propone un primo censimento del “saper fare” del tessuto d’impresa di CNA Liguria; Appendice 2: “Per una cronologia di CNA Liguria”, in cui si registra il succedersi delle cariche associative dalle origini ad oggi.
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