Prefazione di Antonio Tosi Tre storie di frontiera tra le molte che ogni giorno hanno luogo nelle nostre città: l'autorganizzazione della sopravvivenza in edifici abbandonati delle comunità immigrate; la spontaneità sociale e la mescolanza culturale di un mercato di strada informale; l'appassionata battaglia di un gruppo di anziani a difesa di un ritaglio di terreno trasformato in orto. Spazi trascurati e anonimi ridefiniti da soggetti collettivi attraverso una sospensione della «norma» che garantisce una nuova fruibilità dello spazio. Dal viaggio all'interno di questi tre mondi il libro trae lo spunto per una riflessione di carattere più generale sul significato di questo tipo di comportamenti urbani, che il più delle volte scaturiscono dalla sinergia tra una condizione di privazione e l'attivazione di una originale capacità immaginativa e realizzativa di soluzioni alternative a quelle tradizionalmente previste. In questa edizione digitale è anche presente "La pratica della libertà" video/intervista di Paolo Cottino a Colin Ward. Paolo Cottino, urbanista, insegna al Politecnico di Milano, città dove vive e dove ha fondato lo studio KCity (www.kcity.it), specializzato nel campo delle politiche e dei progetti di rigenerazione urbana. La città imprevista è la sua prima opera (tradotta anche in Spagna con il titolo La ciudad imprevista, edizioni Bellaterra, 2005) nell'ambito di un percorso di ricerca e azione che negli anni si è sviluppato sempre a cavallo tra critica radicale e sperimentazione pratica di approcci e contenuti innovativi nel campo della pianificazione del territorio. Dopo La città imprevista ha pubblicato due monografie, Competenze possibili (Jacka Book, 2009) e Attivare risorse nelle periferie (Franco Angeli, 2009), oltre a numerosi articoli su riviste scientifiche del settore. )
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