La storia della città di Brescia tra il XII e il XV secolo. A Brescia, come in altri centri urbani dell'Italia centro-settentrionale, i secoli XII-XV sono un periodo di vivace sperimentazione politica. I governi comunali, prima, e i regimi signorili, poi, contribuiscono a forgiare il volto della città attraverso la committenza di opere destinate soprattutto agli spazi pubblici e spesso cariche di messaggi politici. Comune e signoria partecipano inoltre alla creazione e affermazione di simboli e rituali che esprimono, allora come oggi, l'identità locale quali lo stemma comunale con il leone, che Carducci rese poi famoso associandolo all'eroismo della città martire delle Dieci Giornate (1849), oppure il culto civico di Faustino e Giovita, "nuovi" patroni di Brescia, e quello delle reliquie delle Sante Croci, che ancora oggi scandiscono il calendario delle feste cittadine. Attraverso una variegata selezione di documenti e opere, alcuni inediti, La città del leone propone un viaggio attraverso tre secoli di storia, soffermandosi sui grandi eventi e cantieri che hanno segnato la città, e sui suoi protagonisti, dagli uomini del Comune ai Visconti e al Malatesta. Un'occasione per affrontare lo studio, finalmente in modo organico e approfondito, delle istituzioni civiche bresciane, degli uomini che ne diressero l'azione, delle forme di governo e degli strumenti di comunicazione, ma soprattutto per diffondere i risultati di queste ricerche su questa ricca pagina della storia locale. Pubblicato a corredo dell'esposizione bresciana, il volume prende in esame un arco cronologico compreso tra la seconda metà del XII secolo, epoca nella quale compaiono le prime tracce delle istituzioni civiche comunali, e il 1426, anno della dedizione di Brescia alla Repubblica di Venezia.
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