Nell’autunno del 1974 Gae Aulenti partecipa a un viaggio in Cina toccando Hong Kong (ancora colonia), Pechino, Shanghai, Nanchino e alcune località minori. La Cina, dopo gli anni della Rivoluzione culturale, si sta riaprendo al mondo e una viaggiatrice curiosa e instancabile come lei è colpita dalla vita collettiva molto disciplinata, dall’ordine e dalla pulizia, ma anche dalle grandi trasformazioni del territorio e dalle nuove infrastrutture come università e ospedali. Un mondo sospeso tra le tradizioni millenarie e la spinta verso la modernizzazione che l’ideologia di Mao Zedong imprime al paese. Tuttavia è ancora la Cina delle biciclette, delle mille botteghe e della Grande Muraglia visitata senza turisti. Un luogo per certi versi lontano ed esotico, ma Aulenti è attenta a cogliere l’inizio della Cina che verrà. Un reportage sorprendente che alterna grandi panoramiche a dettagli rivelatori di un’osservatrice sempre acuta. In the autumn of 1974, Gae Aulenti took part in a trip to China, visiting Hong Kong (still a colony at the time), Beijing, Shanghai, Nanjing and a few smaller locations. After the years of the Cultural Revolution, China was reopening to the world, and a curious and tireless traveller like her was struck by the highly disciplined collective life, order and cleanliness, but also by the great transformations of the territory and the new infrastructures such as universities and hospitals. It is a world suspended between millenary traditions and the drive towards modernisation that Mao Zedong’s ideology had imposed upon the country. Yet it is still the China of bicycles, of a thousand shops and the Great Wall visited without the presence of tourists. A place in some ways distant and exotic, yet Aulenti is careful to capture the beginning of the China to come. An astonishing reportage that shifts between great panoramas with the telling details picked out by a sharp-eyed observer.
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