Un secolo di architettura religiosa delle diverse confessioni cristiane, dagli anni ’20 del ‘900 ai giorni nostri, attraverso i testi scritti da Mario Botta e apparsi negli ultimi cinque anni nella rubrica Luce e gravità pubblicata su “Luoghi dell’Infinito”. Il libro indaga con l’originalità e l’acutezza di analisi del maestro ticinese l’evoluzione dell’edificio sacro negli ultimi cento anni. Confrontandosi con una tipologia costruttiva che appartiene alla storia profonda dell’uomo, Mario Botta fa trasparire la propria concezione di cosa sia l’architettura e come essa possa rispondere ai compiti che è chiamata a svolgere oggi. Ciascun edificio viene raccontato dalle parole di Botta e da un attento corredo di immagini, partendo dagli edifici dell’inizio del secolo scorso, per proseguire con le realizzazioni dei maestri del Movimento Moderno, da Le Corbusier (presente con il celeberrimo capolavoro di Ronchamp) ad Aalto, inclusi i grandi italiani come Gio Ponti (cattedrale di Taranto) e Giovanni Michelucci. L’indagine procede poi con il superamento del Moderno nel secondo ‘900 attraverso le opere di autori come Oscar Niemeyer, Carlo Scarpa, Alvaro Siza e Richard Meier, soffermandosi anche sulle creazioni di artisti come la cappella di Houston di Mark Rothko e quella del Rosario a Vence di Henri Matisse. Ampia attenzione viene data alle creazioni più recenti di inizio millennio, dove Botta si confronta con compagni di viaggio, da Zumthor a Rafael Moneo, da Mario Cucinella ad Andreas Meck. Con un testo introduttivo di Fulvio Irace, il libro si chiude con un contributo di Alessandra Coppa sul significato di costruire una chiesa oggi e una panoramica dedicata alle numerose creazioni di Botta stesso, grande edificatore di luoghi di culto per le città e l’uomo di oggi.
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