"Una necessità sgradevole ma vitale": così nel 1960, in piena Guerra fredda, il presidente Eisenhower definì l'attività di spionaggio. In quell'epoca, la sigla già aveva già i contorni del mito. Eroi intrepidi che sventavano complotti internazionali, ma anche sicari senza scrupoli responsabili di rapimenti, torture e massacri. L'agenzia di spionaggio americana esisteva già dal 1947 e il suo primo successo era stato proprio in Italia: aver "salvato" il Paese dal comunismo alle elezioni del 1948. Ma molti furono in seguito gli insuccessi: dall'impiego di ex gerarchi nazisti come "combattenti per la libertà" al disastroso tentativo di assassinare Fidel Castro, dalle fallimentari infiltrazioni in Manciuria durante la guerra di Corea alle operazioni in Iraq. A caccia delle verità nascoste nei sessant'anni di storia della CIA, il premio Pulitzer Tim Weiner ha recuperato dagli archivi migliaia di documenti, spesso appena declassificati, e intervistato centinaia di protagonisti.)
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