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Questa raccolta di racconti consente di scoprire o riscoprire la grandezza della narrativa breve di Tabucchi, le sue storie nella grande Storia: l'Italia povera e rurale degli anni quaranta, l'Europa sotto i fascismi, il colonialismo, gli anni della lotta armata, lo stordimento dopo la caduta del Muro, le ombre della contemporaneità.
«Che ora sono da voi pesca nel prediletto spazio letterario che lo scrittore ha costruito negli anni, con le giuste soste e i temi che si rincorrono da Il gioco del rovescio a L'angelo nero» - Renato Minore, il Messaggero
Non c'è solo il Tabucchi di Sostiene Pereira, il grande romanzo del 1994 tradotto a ogni latitudine. C'è un altro Tabucchi che, nel corso dei decenni, scommette sulla forma short-story – la "novella", centrale nella nostra tradizione – e la rivitalizza, la rende esotica: da Il gioco del rovescio (1981) a L'angelo nero (1991), fino a Il tempo invecchia in fretta (2009), è come se immergesse la narrativa breve in un'acqua diversa, misteriosa. L'enigma, il rebus, la coincidenza, il piccolo equivoco senza importanza. Il retro dell'arazzo. C'è una folla di fantasmi buoni per strade e molti portoghesi; c'è uno scampanio festoso che arriva da Saint-Germain, Parigi; c'è un uomo che racconta un segreto alla tomba di Brecht, a Berlino; uno che osserva la luce che cambia in un istante nel cielo di Londra, «una insolita luce arancione». Basta un dettaglio a fare la differenza, a modificare la prospettiva sulla realtà. Le storie di Tabucchi sono storie "fatte a voce", e d'altra parte lo scrittore è un collezionista di voci: «voci portate da qualcosa, impossibile dire cosa». Raccontare è un atto umano che nasce così, labbra e fiato; perché ogni racconto è una evocazione, e ancora, perché chi racconta può dare voce a chi l'ha persa o non l'ha mai avuta. «Da quale profondità della memoria veniva una voce che gridava?» leggiamo nel racconto Capodanno. Questa raccolta di racconti consente di scoprire o riscoprire la grandezza della narrativa breve di Tabucchi, le sue storie nella grande Storia: l'Italia povera e rurale degli anni quaranta, l'Europa sotto i fascismi, il colonialismo, gli anni della lotta armata, lo stordimento dopo la caduta del Muro, le ombre della contemporaneità.
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Non c'è solo il Tabucchi di Sostiene Pereira, il grande romanzo del 1994 tradotto a ogni latitudine. C'è un altro Tabucchi che nel corso dei decenni scommette sulla forma short story, la novella centrale nella nostra tradizione. Lo scrittore la rivitalizza e la rende quasi esotica, come se immergesse la narrativa breve in un'acqua diversa, misteriosa.
Che ore sono da voi?Il tempo è percepito in modo diverso da persona a persona,da momento a momento nella vita di una stessa persona.Alcuni restano fermi,altri corrono più veloci del tempo.C'è chi vive un tempo ormai perso e chi percorre tempi non ancora arrivati.Tabucchi ha un modo tutto suo di parlare del tempo che passa.E resta:nei ricordi,nelle rughe sui volti,nelle cicatrici dei dolori che continuano a bruciare e nelle gioie che continuano a riscaldare.Il tempo siamo noi.È ciò che viviamo,è le nostre storie,la Storia. Con la sua scrittura dolce e amara,malinconica,tra sogno,fantasia,allucinazione e realtà storica,con descrizioni suggestive da leggere lentamente,come se si guardasse una foto,T. in questi racconti parla di ricordi,felici o terribili. C'è la storia di Giosefine,nata nel corpo sbagliato,che decide di cambiare sesso e nome,non più Ettore ma Giosefine come la piccola palma del cortile antistante la casa abitata da bambino. C'è Laszlo,generale ungherese processato ed imprigionato da giovane per lunghi anni per aver partecipato alla resistenza all'invasione Russa e che, ormai vecchio,decide di recarsi a conoscere il generale russo responsabile del suo arresto. C'è la Vecchia dei gatti,un'ebrea sopravvissuta all'olocausto.E poi Leo, Federico e Tonino,tre amici innamorati di Maddalena che la vita ed il tempo ha separato inesorabilmente. E Eddie ed Elsa, due attori non più giovani che si incontrano dopo anni per girare il seguito del film che li aveva fatti conoscere ed innamorare di un amore che non avevano saputo vivere. E tante altre storie in cui il protagonista è il tempo,questa"cosa rotonda...che sta lì e gira e gira",e ogni tanto"barcolla e precipita verticalmente". Fino all'ultima storia,iniziata pochi mesi prima della morte dell'autore,mai finita, che si interrompe con un punto seguito da un:".Il...."a cui doveva far seguito un nome,un verbo,una frase che,con altre,avrebbe raccontato una storia che invece resta lì ferma sul foglio e nel tempo
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