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Anno edizione: 2009
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Nemo ha scritto un libro che non arretra di fronte ad affermazioni come "l'Occidente è stato colonizzatore perché è stato tecnologicamente ed economicamente superiore, e ha acquisito questa superiorità in seguito al processo di morfogenesi culturale". Nella colonizzazione occidentale, inoltre, "non c'è stata un'intenzione peggiore di quella che si trova nelle forme precedenti di esercizio del potere". Arabi, africani, cinesi: tutti sono stati conquistatori nei momenti di massimo splendore delle loro civiltà. E non andavano certo per il sottile quanto a violenza impiegata. Secondo Nemo, l'Occidente è una civiltà fondata su alcuni valori e istituzioni che sono l'esito di un lungo processo di costruzione storica. Non c'è niente di "naturale", perciò. Vi è piuttosto la combinazione di cinque fattori fondamentali. Si tratta di "salti evoluzionistici" singolarmente non sconosciuti ad altre civiltà. Solo l'Occidente li ha però inglobati tutti e cinque. E da essi è stato plasmato. I cinque fattori sono stati, in sequenza: l'invenzione della città come "spazio pubblico" e la libertà di fronte alla legge (prodotto dei Greci); quindi l'invenzione del diritto, della proprietà privata e del concetto di "persona" (prodotto dei Romani); la rivoluzione etica ed escatologica della Bibbia, che ha affiancato la benevolenza alla giustizia; la cosiddetta "rivoluzione papale", compiuta da Gregorio VII, da altri papi dei primi secoli dopo il Mille, e da uomini vicini alla chiesa, tutti favorevoli a una lettura razionale e non millenaristica delle sacre scritture. Di qui, peraltro non volute, alcune premesse per la stessa "desacralizzazione del potere". "Il concetto stesso di laicità - sostiene del resto Nemo - proviene dalla Bibbia". Va aggiunto infine il quinto fattore: la promozione del pluralismo, vero lievito della democrazia liberale.
Danilo Breschi
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