Tecnicismo, efficientismo e competizione impongono una ridefinizione del paradigma educativo secondo criteri etici, solidali e democratici. In questo senso il pensiero chassidico offre le basi per una nuova paideia promotrice di un umanesimo fondato su una concezione interculturale che include tutte le differenze attraverso una cultura dell'incontro, della pace e della libertà. L'attenzione al testo, il rigore etico e lo sguardo universalistico del pensiero chassidico consentono di individuare orizzonti di senso favorendo il confronto tra più verità in funzione del pluralismo, del riconoscimento delle differenze, dell'attenzione ai più deboli e del rispetto per l'umanità dell'uomo. Il volume presenta, in una prospettiva democratica e problematicamente aperta, alcune tematiche del pensiero chassidico per proporre al dibattito pedagogico contemporaneo nella scuola, nell'università e in tutte le agenzie educative alcuni spunti per ripensare criticamente il fare educazione in termini teoretici e in relazione alla prassi storica: l'educare è declinato secondo il pensiero chassidico, interpretato come pratica possibile per l'elaborazione di una nuova paideia e paradigma etico per un confronto con la storia. L'attenzione del chassidismo al racconto e all'interpretazione infatti rivela il raccontare/raccontarsi come strategia privilegiata per un approccio ermeneutico: dottrina del e per il popolo e concezione mistica e profetica, il chassidismo aspira al riscatto per tutti attraverso processi di contaminazione e immersione, tematica messa in luce attraverso la lettura di Buber, per il quale il pedagogico è relazione e incontro tra Io e Tu che diventano Noi nel reciproco riconoscimento, e di Kafka, che disegna il criterio del possibile e della problematicità in forma aperta e ha come cifra la logica del paradosso. Il volume si rivolge non solo agli specialisti di singoli campi d'indagine (ebraismo, pedagogia, storia dell'educazione...) ma anche a coloro che a vario titolo lavorano in ambito educativo.
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