Cesare Cesariano e il Rinascimento a Reggio Emilia
di Alessandro Rovetta, Elio Monducci, Corrado Caselli
Cesare Cesariano - noto per la traduzione, il commento e le illustrazioni del Vitruvio edito a Como nel 1521 - conclusa la sua prima formazione milanese nel giro di Bramante, giunse a Reggio Emilia intorno al 1496, dopo due veloci passaggi da Polirone e Ferrara. Il vuoto di notizie sul suo lungo soggiorno reggiano, durato fino al 1507, può essere colmato grazie al recupero di importanti carte d'archivio, al restauro della facciata di palazzo Fossa e alla riconsiderazione di altri cantieri, quali il battistero di San Giovanni Battista, commissionato dal vescovo Bonfrancesco Arlotti. Seguendo le tracce dell'artista milanese si apre un mondo poco conosciuto, quello dei diffusi lasciti del Rinascimento reggiano, spesso lacunosi e ritoccati, ma ancora sorprendentemente parlanti. Il profilo di un personaggio diviene il colpo d'occhio su una città: Cesariano si muove tra palazzi e chiese, artisti e committenti, ecclesiastici eruditi e imprenditori illuminati. Con i piedi puntati tra Ferrara e Bologna, con un sguardo a Milano e l'altro a Roma, Reggio riappare, in quel suo straordinario cambio di secolo, quanto mai la città fondata da Lepido e proiettata sulla più vasta Longobardia. )
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