Compositore. Compì studi umanistici e musicali a Perugia, poi si perfezionò nella musica con N. Zingarelli a Loreto e con padre S. Mattei a Bologna; esordì in campo operistico forse nel 1807 e in pochissimo tempo la sua fama varcò i confini d'Italia, tanto che nel 1810 fu chiamato a Dresda come maestro della cappella reale e direttore dell'Opera italiana (tenne questi incarichi fino alla morte). A Dresda, come rappresentante della nostra scuola operistica, si trovò a competere con C.M. von Weber quando questi, nella stessa città, divenne sovrintendente dell'Opera tedesca e cominciò a impegnarsi, come compositore e organizzatore, per l'affermazione di un'opera nazionale tedesca. La musica di M. è scorrevole e improntata a buon gusto, le arie di nobile vocalità, l'armonia e lo strumentale sapientemente curati, soprattutto negli ultimi lavori. Delle sue opere si ricordano: Raoul de Créqui (1811), con la quale egli si affermò a Dresda; Il barbiere di Siviglia (1816); Tebaldo e Isolina (1820), forse il suo capolavoro; I saraceni in Sicilia (1828). Compose anche musica sacra e da camera, oratori, e la sinfonia La tempesta.