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A mio modo di vedere è un giallo atipico, dove al posto di lunghe e ripetute indagini, stressanti interrogatori o pedinamenti vari, ci si concentra sulle vicende personali dei vari protagonisti, che l’autore alterna tra loro con maestria e tempismo. Ne vengono fuori dei magnifici “ritratti” di personaggi diversissimi tra loro come caratteri e stili di vita, ma tutti abituati a vivere e sopravvivere in quella incredibile città, unica al mondo, che è Napoli. Una città difficile da capire se non ci si vive e difficile da raccontare, che può essere ostile o accogliente, tragica o meravigliosa, cruda o tenerissima.
Imbevibile. Una brodaglia allungata alla buona e meglio, come nel non-stile di uno scrittore che ha perso da tempo la rabbia e il furore dei suoi primi racconti disperati e sparsi, affamati e tristi. I personaggi di questo finto romanzo "giallo", dove i pezzi dell'indagine galleggiano in una broda di stereotipi e bieche esagerazioni, sono talmente vivaci da sembrare parodistici. Assurdi, la caricatura di loro stessi. La caricatura di una città intera. Con le solite descrizioni di una sessualità deviata e deviante (...ma che fa tanto finta-arte-maudit) e un commissario obeso che non indaga. Perso fra kebab e birre, figlia ninfomane e sorella assillante a carico. No, non ci siamo: sta al giallo "come la lippa al baseball" (Morando Morandini docet) e fra un'assurdità e l'altra, in brevi capitoli ottenuti per solo accumulo di dialoghi-fiume, si intravedono vaghe et presunte "buone intenzioni". C'è anche la critica alla città amministrata da De Magistris, con immancabile sfogo ecologista, per lo stesso candidato che Lanzetta aveva sostenuto strenuamente alle comunali (da vedere il video su YouTube). Fare gli scontenti della situazione, evidentemente, a Lanzetta conviene sempre e comunque. Una botta al cerchio e l'altra al grosso paniere del commissario Peppenella. L'ennesimo poliziotto italiota, Montalbano degli scannati, così lontano dal Cattivo Tenente. Dannatamente meschino. Così vicino ad un'Italia che ormai è divenuta Napoli e per una Napoli che non riesce più a sentirsi in Italia. Città-Stato del Dolore. Degna patria della Banda della Merda e dei boss commossi dai rifiuti. Una finta bandiera. Per un finto romanzo.
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