Nella città di Soporo, conosciuta su tutte le guide gastronomiche del settore come la città del buon gusto, vive il Cavaliere del Superbo Palato Armido Loverani, proprietario e gestore del ristorante "L'Erpice Alato", luogo di prelibate delizie gastronomiche. La fama e la fortuna del ristorante sono legate anche al prestigioso servizio offerto, garantito dal socio di Armido, il Magister Generalis Ortenzio Vespertini. Il nome "Erpice Alato" derivava dal fatto che il cliente che qui aveva la fortuna di consumare il soave pasto, per virtù dell'etichetta di Ortenzio e degli elisir gastronomici di Armido, se rispettoso di alcune norme e se ben predisposto, riusciva con prelibato gaudio a levitare dalla sedia sulla quale stava seduto. Il sodalizio tra i due geni culinari è, però, incrinato dalla visita del Governatore di Soporo e dalla malizia della stuzzicante "Impanatrice" del ristorante, che contravvenendo alle ligie regole della sala e della presentazione dei piatti imposte da Ortenzio, minaccia il sodalizio tra i due soci e rischia di far cancellare l'Erpice Alato dal grande libro della storia della ristorazione. Forse, però, una prodigiosa mouse, frutto della rinata concordia tra Armido e Ortenzio, salverà l'Erpice Alato dalla macchia infamante.)
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